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Politica | 19 settembre 2017, 19:23

Caso Giuseppina Ghersi, Molinaro: "Riconoscimento doveroso, non si può definire schierata una ragazzina di 13 anni"

"Queste ferite mai rimarginate vanno affrontate con tutte le precauzioni necessarie, ma non ci si può più voltare"

Caso Giuseppina Ghersi, Molinaro: "Riconoscimento doveroso, non si può definire schierata una ragazzina di 13 anni"

Caso Giuseppina Ghersi; continua il can can mediatico intorno alla decisione da parte del Comune di Noli di erigere una targa in memoria della 13enne violentata e uccisa dai partigiani savonesi dopo la Liberazione.

Sull'argomento è intervenuto il Coordinatore Commercio ANCI Liguria - Consulta ANCI Piccoli Comuni Valbormida e primo cittadino di Cosseria Roberto Molinaro. "Ritengo sia doveroso il riconoscimento che il Comune di Noli le dedica - commenta il sindaco valbormidese - Queste ferite mai rimarginate vanno affrontate con tutte le precauzioni necessarie, ma non ci si può più voltare. Una ragazzina di 13 anni non la si può definire fascista o comunista, se dal '43 al '45 gli eccidi perpetrati vengono giustificati dal contesto storico, si può a maggior ragione giustificare chi optava per un movimento al solo scopo di sopravvivere. Non si può definire schierata una ragazzina di 13 anni, tant'è che per votare un partito politico all'epoca si doveva avere 21 anni e oggi 18, età definite mature per avere la consapevolezza di cosa votare ben distanti dai 12 o 13 anni. Comunque è inammissibile giustificare una tale violenza".

"Basti leggere i commenti di chi ha visto il corpo esanime in quali orrende condizioni era; un cadavere normalmente rilassa i muscoli eppure Giuseppina era in condizioni indicibili. Lo stupro non va mai giustificato ne tanto meno la tortura e l'uccisione. Altrimenti ai marescialli Graziani macellaio dei libici (vedere il film "il leone del deserto") e Badoglio, che cosa avrebbero dovuto fargli? In realtà nulla perchè sono stati incredibilmente graziati!".

Continua: "Purtroppo tra la fine della dittatura insieme all'occupazione tedesca e la liberazione degli alleati con il supporto dei partigiani vi è un periodo drammatico per la popolazione italiana e dei suoi soldati; periodo che si è sempre cercato di nascondere, vedi Cefalonia, le violenze sulle popolazioni della Ciociaria grazie alle 50 ore di libertà che un liberatore generale francese concesse alle milizie arabe (a Esperia il 90% dei 2500 abitanti sono stati stuprati), le foibe praticate dai cattivi e dai buoni. in alcune zone dell'Italia quel periodo intermedio è purtroppo rimasto fino ai nostri giorni con delitti per vendetta che si sono ripetuti fino alla fine degli anni '80".

"Si alla targa per Giuseppina Ghersi così come per tutti coloro che hanno pagato un prezzo sproporzionato alle loro colpe di essere in mezzo ad una guerra mondiale e civile che non avrebbero voluto" conclude il sindaco Molinaro.

Graziano De Valle

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