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Albenganese | 04 luglio 2018, 15:05

In Vespa fino ad Auschwitz: la grande avventura del cerialese Roberto Stucchi

L'uomo da anni vive a Desenzano del Garda. E da lì partirà nel suo viaggio per far presente che "Chi non ricorda gli errori della Storia è destinato a ripeterli"

In Vespa fino ad Auschwitz: la grande avventura del cerialese Roberto Stucchi

Oltre mille chilometri in sella alla sua Vespa, partendo da Desenzano del Garda, dove attualmente risiede, e arrivando fino allo storico campo di concentramento di Auschwitz.

Questa l’impresa, che inizierà domenica prossima, è messa in atto dal cerialese Roberto Stucchi, ormai bresciano d’adozione ma nato e cresciuto all’ombra del Bastione. Stucchi definisce questa sua esperienza chiamandola “il mio voto laico” e la descrive così: Prenderà il via da Desenzano del Garda perché qui sino al 1943 era solito passare l'estate con la famiglia, nella sua casa sul Garda, Alberto Dalla Volta ( ...."l'Amico Alberto.." più volte citato da Primo Levi nel suo libro Se questo è un Uomo)”.

Ci racconta Stucchi: “Tanto lavoro dietro a questa iniziativa progettata da diverso tempo. Tutto è nato perché collaboro da qualche anno con l’ANED di Brescia. Sono un neo-pensionato e un grande appassionato di storia. Qui opera il professor Gaetano Agnini, storico, che ha ideato un percorso storico sulle strutture dell’ex Repubblica Sociale, che aveva un forte riferimento strategico qui a Desenzano, con la sede del Ministero della Razza di Giovanni Preziosi e un quartier generale della Wermacht.

Io vivo a Desenzano dal 2004 ma per venticinque anni ho vissuto a Ceriale e ho fatto parte della vita attiva del paese. Quando sono approdato a Desenzano mi sono letteralmente innamorato della Villa Liberty di Alberto Dalla Volta, tutti questi input mi hanno spinto a ricostruire tutte le vicende: il padre di Dalla Volta era il presidente dei chimici bresciani e rappresentante del partito fascista, ma con l’avvento della RSI sono stati catturati in quanto ebrei e portati ad Auschwitz sullo stesso treno su cui si trovava anche Primo Levi. Questa vicenda mi ha intrigato molto e ho preso contatti con la segreteria di Auschwitz. L’ANED ha realizzato una targa a commemorazione dei deportati bresciani che mi consegnerà sabato e che porterò con me per donarla all’ex campo di concentramento.

Il messaggio che voglio portare in questo viaggio è che tutto ciò che è successo si può ripetere se non ricordiamo la storia. Nei momenti bui molti sono spinti a spegnere il cervello e ragionare con la pancia, che aiuta a identificare rapidamente dei nemici. È accendendo il cervello, tutelando la cultura, parlandoci, che si evitano gli stessi errori. Voglio fermarmi nei borghi dell’Austria, della Repubblica Ceca, della Polonia, per incontrare i miei fratelli di tutte queste nazioni, dimostrare che abbiamo tutti dei punti di contatto, combattere il razzismo strisciante. Voglio toccare con mano la realtà, la quotidianità, voglio capire se l’Europa è malata o se tante paure sono indotte. Siamo tecnologicamente connessi con tutto il mondo eppure non siamo mai stati disinformati come adesso. E non mi riferisco soltanto alle fake news, ma alla manipolazione della realtà da parte di chi vuole costruire una politica basata sulla paura del diverso”.

E, sempre citando Levi, Roberto Stucchi ricorda:

“Se comprendere è impossibile,
conoscere è necessario,
perché ciò che è accaduto,
può ritornare, le coscienze
possono nuovamente essere 
sedotte ed oscurate:
anche le nostre ".

Ecco il tragitto, che prevede di non fare mai ricorso all’autostrada: Domenica 8 luglio - Desenzano – Tarvisio (Km.335)
Lunedì 9 luglio - Tarvisio - Lunz am See (A) (Km.280)
Martedì 10 luglio - Lunz a/See - Brno (Km.260)
Mercoledì 11 luglio - Brno - Oswiecim (Auschwitz) (Km.270).

Stucchi conclude con i ringraziamenti: Comune di Desenzano del Garda,
Aned (Associazione Nazionale Ex Deportati) Brescia,
Zacco Assicurazioni Desenzano del Garda,
il Sig. Duilio (Mitico Meccanico Piaggio),
Benito Signori Presidente Vespa Club Sirmione, 
Pietro Lettori, esperto vespista che con il suo mezzo ha raggiunto Capo Nord,
Prof Gaetano Agnini - Consulente Storico.
E naturalmente la mia Famiglia!”

Alberto Sgarlato

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