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Attualità | 09 aprile 2019, 11:08

Albenga: nella scuola d’Infanzia San Fedele/Lusignano i bambini imparano il "Ben ... Essere in cucina"

Afferma la maestra Gaudino: "Grazie ai nostri laboratori i bambini hanno imparato a divertirsi e conoscere anche le verdure! Anche il nostro vicesindaco Tomatis ha fatto da 'cavia' ed ha apprezzato i nostri piatti"

Albenga: nella scuola d’Infanzia San Fedele/Lusignano i bambini imparano il "Ben ... Essere in cucina"

 

Nella scuola d’Infanzia San Fedele/Lusignano (del Comprensivo I di Albenga) è partito un importante progetto di educazione alimentare grazie all’interessamento dell’insegnante Francesca Gaudino e della dottoressa Annamaria Acquaviva.

Spiega la maestra Gaudino: “Crediamo fortemente nell’importanze di parlare di alcune importanti tematiche sin dalla scuola dell’infanzia. Ambiente, alimentazione, sociale sono argomenti dei quali si può parlare, magari attraverso giochi e laboratori anche con i bambini più piccoli”.

“Nella nostra scuola siamo partiti parlando di alimentazione ed abbiamo partecipato anche ad un importante bando che mi ha segnalato la dottoressa Acquaviva che voglio ringraziare per la grande disponibilità e professionalità. “Giocando” con gli alimenti abbiamo fatto conoscere alcuni alimenti considerati “ostici” come le verdure anche ai bambini più piccoli che oggi hanno un approccio diverso con questa" afferma la maestra.

Ecco, dunque che attraverso laboratori e incontri i bambini hanno avuto e avranno la possibilità di beneficiare di una occasione di apprendimento attivo e vivace.

Cucinare è una “cosa da grandi” ma per i bambini diventa un gioco sensoriale che fa conoscere di che cosa è fatto il cibo, i sapori, gli odori e la consistenza degli ingredienti, invogliandoli al gusto del nutrirsi.

Manipolare è una delle attività più divertenti per un bambino e sperimentare la trasformazione degli alimenti è una diversa modalità di conoscere, acquisire consapevolezza delle proprie abilità, di sviluppare l’autonomia e la creatività.
La cucina dà modo all’alunno di sviluppare la sua autonomia poiché viene messo nella condizione di “osare”, di “provare”, di attivarsi, di sperimentare con possibilità di superare paure e frustrazioni a vantaggio di un migliore concetto di sé, della conoscenza delle proprie possibilità, poiché ad un lavoro pratico-operativo portato a termine, sempre corrisponde un risultato visibile e gratificante.

“La nostra scuola ha portato avanti tutti questi obiettivi e, attraverso raccolte fondi siamo riusciti anche a comprare un forno per cucinare i nostri piatti. Certo non è che mangiano ancora tutte le verdure – sorride la maestra Francesca – ma sicuramente più di prima".

Il progetto è talmente piaciuto che è stato preso come spunto anche per una classe delle scuole elementari “Sono felice – racconta la maestra – che questa iniziativa sia presa ad esempio e non mi stancherò mai di ringraziare la dottoressa Acquaviva, ma anche il Comune ed in particolare il vicesindaco Tomatis che “ha fatto da cavia” assaggiando ed apprezzando i nostri piatti”.

 

Mara Cacace

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