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Politica | 02 settembre 2015, 08:13

Nuova sede per Finale Ambiente, Simonetti all'attacco:"Il Comune non può votare quale capannone comprare"

"L'amministrazione doveva dare un atto di indirizzo e poi fare un bando di gara"

Nuova sede per Finale Ambiente, Simonetti all'attacco:"Il Comune non può votare quale capannone comprare"

Il consiglio comunale di Finale non può votare quale capannone comprare, ma deve fornire un semplice atto di indirizzo”. Non si placano le polemiche sull’acquisizione della nuova sede di Finale Ambiente: ad intervenire in questo caso è Simona Simonetti. Nel corso del consiglio comunale di lunedì sera si è discusso sull’acquisto della struttura, conosciuta come ex Ghigliazza, di proprietà della San Michele Srl ed ubicata sempre nella zona industriale di Finale Ligure, vicino alla caserma dei pompieri.

Molti i dubbi sollevati dalla minoranza su questa operazione immobiliare del valore di circa un milione e settecento mila euro. Il consigliere Giovanni Ferrari ha evidenziato come l’immobile sorga in parte in zona rossa, a rischio esondazione. “Questa sera, ha proseguito la Simonetti, non si ratifica una decisione già presa. Il CdA di Finale Ambiente non ha fatto un bando di gara, ma ha fatto una semplice proposta.  I consiglieri comunali hanno votato, pur non essendo né geometri, né direttori di banca, quale scegliere”.

In questo caso era necessario, prosegue l’esponente della minoranza, fare un bando di gara, il Comune doveva dare un atto di indirizzo all’acquisto.  Dire ad esempio: stanziamo due milioni di euro per questa operazione, non scegliere la struttura come invece è accaduto”.

“E se i costi di ristrutturazione di questo capannone triplicassero, chi metterà i soldi una volta che sarà stato acquistato?”, conclude la Simonetti.

A sostegno delle minoranze il Partito Comunista dei Lavoratori di Finale:”Visto le numerose posizione di critica sollevate da parte dell’opposizione alla maggioranza, sarebbe stato saggio, nell’interesse dei cittadini, ritirare la delibera e discuterla insieme”.

A mio avviso questo atteggiamento connota una capacità di ascolto. Il progetto avrebbe potuto così essere rimodulato e non divenire, come è stato, una semplice espressione di una posizione di forza”, conclude Piccardi.

Cinzia Gatti

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