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Attualità | 25 giugno 2011, 17:21

Goletta Verde di Legambiente: Foce del Letimbro altamente inquinata. Rada di Vado non pervenuta

Fortemente inquinato = FORTEMENTE INQUINATO = Enterococchi intestinali maggiori di 400 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli maggiori di 1000 UFC/100ml. "Risultati preoccupanti in 13 punti di campionamento. Legambiente: “ Ribadiamo a gran voce l’urgenza di potenziare subito la rete depurativa regionale. Il rischio sanitario coinvolge ancora troppi cittadini liguri ”

Goletta Verde di Legambiente: Foce del Letimbro altamente inquinata. Rada di Vado non pervenuta

Legambiente: La Liguria del "mare di qualità"

38 località premiate dalla Guida Blu di Legambiente e Touring Club

 Sono i fiumi e corsi d’acqua minori i principali motivi di preoccupazione: dall’entroterra alle foci, gli scarichi fognari che arrivano direttamente al mare non correttamente depurati:  una situazione grave che necessita urgenti interventi per arginare l’inquinamento microbiologico.

 
È questo il messaggio lanciato da Goletta Verde - la campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio e all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane, realizzata anche grazie al contributo del Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, di  Corepla, Consorzio Ecogas e Novamont – a conclusione della tappa ligure.

 
Le criticità del mare e delle coste della Liguria sono state presentate questa mattina a Genova da Rossella Muroni, Direttrice Generale di Legambiente, Stefano Sarti, Presidente Legambiente Liguria e Santo Grammatico, Coordinatore generale di Legambiente Liguria. Le analisi dei biologi di Goletta Verde, volte ad ottenere un’istantanea sulla situazione regionale ligure, hanno individuato una mappa dei punti critici locali, mettendo in evidenza con campionamenti accurati una situazione allarmante che vede la gran parte dei punti rilevati come fortemente inquinati. In particolare, le criticità maggiori sono state riscontrate presso le foci di fiumi, corsi d’acqua minori e torrenti.

 
Critica la situazione nella provincia di Genova, dove tutti i quattro punti di rilevamento presi in considerazione sono risultati fortemente inquinati. In particolare, i punti di prelievo sono stati effettuati nella città capoluogo, nei pressi della foce del  fiume Sturla; a Bogliasco alla foce del fiume Rio del Poggio e  a Chiavari, dove sono stati effettuati due prelievi, uno alla foce del fiume Entella e un altro, vicino allo scarico fognario, che si riversa direttamente nel fiume.

 
La provincia di La Spezia presenta parimenti una situazione poco felice: sono risultati infatti fortemente inquinati: la foce del Rio Vernazza, nel Comune di Vernazza e la foce Parmignola, sita fra Marinella di Sarzana e Marinella di Carrara, inoltre, nel Comune di Lerici si evidenziano due punti critici, entrambi risultati fortemente inquinati: il Canale Lizzarello in località San Terenzo e in località Venere Azzurra,  il prelievo effettuato presso lo Sbocco del canale adiacente al sottopassaggio.           

 
Tre dei tredici punti messi sotto accusa si trovano in provincia di Imperia, a Ventimiglia, nei pressi della Foce del fiume Roja, a Taggia,  in località Arma di Taggia,  in prossimità del Torrente Argentina, (Via Aurelia Levante), e nella città di Imperia stessa, in località Borgo Peri, precisamente presso la Foce Rio Santa Lucia in prossimità della spianata Padre Cristino da Oneglia, in via Andrea Doria.

 
Un altro punto fortemente inquinato è stato riscontrato nella città di Savona, alla foce del Fiume Letimbro, precisamente all’ incrocio via Cristoforo Colombo e via Vittorio. Nella provincia invece, fortemente inquinata è risultata la foce del fiume Centa, nel Comune di Albenga, nei pressi di Via Piave.      

 
“I rilevamenti effettuati quest’anno confermano l’allarme dello scorso anno per quanto concerne la situazione delle foci dei nostri fiumi e torrenti – commenta Santo Grammatico, Coordinatore generale di Legambiente Liguria – Chiediamo un maggiore impegno da parte dei comuni costieri per quanto riguarda le attività di depurazione e al contempo, riteniamo necessario che venga svolta una ricerca approfondita sulla situazione di tutti gli scarichi fognari regionali, che dia delle garanzie attendibili sulla qualità sanitaria delle nostre acque. Caso emblematico è, in Liguria, la città di Imperia che, come si evince dai dati presentati in Ecosistema Urbano 2010, risulta essere l’unico capoluogo di provincia italiano ad essere completamente sprovvisto di un impianto di depurazione, per questo, e per la costruzione del mega porto turistico, la città ha ricevuto la prima Bandiera Nera assegnata quest’anno da Goletta Verde.”

 
“La situazione ligure dà il segnale di inefficienza delle infrastrutture di depurazione italiane. Non a caso, il problema dell’inadeguatezza del servizio di depurazione nel nostro paese è una battaglia che Legambiente porta avanti da sempre – afferma Rossella Muroni, Direttrice Generale di Legambiente.  E’ dal 1998 che l’Italia avrebbe dovuto mettersi in regola con i sistemi di depurazione delle acque reflue, come richiede la Direttiva Europea 1991/271/CE. Questo normativa prevedeva che le acque prodotte dagli agglomerati urbani con più di 10.000 abitanti che scaricano nelle aree sensibili, venissero adeguatamente raccolte e trattate, ma ad oggi, la copertura del servizio in Italia arriva appena al 70,4%, lasciando una ampia parte della popolazione sprovvista di sistemi adeguati di trattamento delle acque. E questo si traduce in inquinamento di origine organica che finisce nei collettori naturali principali, ovvero fiumi e laghi e alla fine del ciclo in mare. Il termine ultimo per adeguarsi – continua la Direttrice- era stato fissato a fine Dicembre 2005, ma a molti anni di distanza, il “Belpaese” si ritrova con un sistema ancora deficitario e con l’ennesima procedura d’infrazione aperta a suo carico dalla Commissione Europea. Nella nostra nazione, sono 143 le città non ancora collegate ad un impianto fognario adeguato, o sono prive  di impianti per il trattamento secondario dei reflui, o ancora non hanno la capacità di gestire variazioni di carico regionale. E’ inconcepibile che un paese come il nostro verta in una simile situazione,- conclude la Muroni - occorrono provvedimenti immediati che diano risposte adeguate ai dettami della Direttiva 271 al fine di prevenire il  deferimento alla Corte di Giustizia Europea, che rappresenterebbe l’ennesima onta commessa ai danni dell’ambiente e della credibilità internazionale del nostro Paese”.

 
Fortunatamente però la realtà Ligure è caratterizzata anche da esperienze  positive di gestione del territorio, e sono anche queste quelle che Legambiente vuole evidenziare per promuovere le buone pratiche di sviluppo sostenibile. “Quest’anno la Guida Blu – commenta Stefano Sarti, Presidente di Legambiente Liguria - ha premiato ben 38 località liguri con l’assegnazione delle vele, prendendo in considerazione più di 100 parametri di sostenibilità e vivibilità ambientale. Le vele rappresentano un simbolo di un’eccellenza che si esprime nell’opera di coniugare al meglio le possibilità di  uno sviluppo turistico di qualità con il rispetto delle risorse ambientali”.  

 
Quest’anno il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati è Main Partner della storica campagna estiva di Legambiente. “La difesa dell’ambiente, e del mare in particolare, rappresenta uno dei capisaldi della nostra azione”, spiega il presidente del COOU Paolo Tomasi. L’olio usato è ciò che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli di ciascun cittadino. “Se eliminato in modo scorretto – continua Tomasi - questo rifiuto pericoloso può danneggiare l’ambiente in modo gravissimo: 4 chili di olio usato, il cambio di un’auto, se versati in mare inquinano una superficie grande come un campo di calcio”. A contatto con l’acqua, l’olio lubrificante usato crea una patina sottile che impedisce alla flora e alla fauna sottostante di respirare. Lo scorso anno in Liguria il Consorzio ha raccolto 3.981 tonnellate di oli lubrificanti usati: 2.211 nella provincia di Genova, 767 a Savona, 583 alla Spezia e 420 a Imperia.

                   

Il Monitoraggio scientifico

 
I prelievi alla base delle nostre considerazioni, vengono eseguiti dalla squadra di tecnici di Legambiente, l’altra anima della Goletta Verde, che viaggia via terra a bordo di un laboratorio mobile grazie al quale è possibile effettuare le analisi chimiche direttamente in situ con l’ausilio di strumentazione da campo. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene nei laboratori mobili lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli) e chimico-fisici (temperatura dell’acqua, pH, ossigeno disciolto, conducibilità / salinità).
LE CRITICITA’ DEL MARE IN LIGURIA


Le campagne a bordo di Goletta

Sali a bordo: Per continuare il nostro lavoro abbiamo bisogno di te e della tua faccia!

Goletta Verde è una grande esperienza collettiva, che vuole unire tutte le cittadine ed i cittadini che vogliono impegnarsi a lottare per difendere il proprio territorio. Grazie al contributo di tutti si possono vincere le battaglie più grandi. Per questo ti chiediamo di metterci la faccia: vogliamo comporre insieme a tutti gli amici del mare lo striscione del tour di Goletta Verde 2012.

Per maggiori informazioni visita il sito www.golettaverde.it

SOS Goletta

L’ambientalismo scientifico parte dal basso, i migliori conoscitori del territorio sono coloro i quali lo vivono ogni giorno, per questo Legambiente insieme a Goletta Verde chiede a tutti i cittadini di segnalare abusi, scarichi illegali, presenza di liquidi o sostanze sospette nell’acqua e di documentarle con una breve descrizione ed una foto ed inviarle tramite sms o mms al numero 346-0074114 o telefonando al numero 06- 862681 o ancora con una mail all’indirizzo scientifico@legambiente.it.  Contribuisci anche tu a difendere il mare e i laghi dall’inquinamento!

 

Fish Scale! Il Progetto del Pesce Ritrovato

Quest’anno a bordo di Goletta Verde viaggia il progetto Pesce Ritrovato by Fish Scale, finanziato dalla Commissione Europea con lo strumento finanziario LIFE+, che mira a preservare la biodiversità marina, a riscoprire le specie ittiche locali, a ridurre gli scarti di pesca e infine a incrementare la domanda e il valore commerciale delle specie ritrovate. L’iniziativa è promossa dall’Acquario di Genova, insieme a Legambiente, Coop Liguria, Lega Pesca, Softeco Sismat Spa, Acgi Agrital, con il supporto della Regione Liguria e con la partecipazione di pescatori e ristoratori locali.

www.fishscale.eu

 
Veleni di Stato

A bordo di Goletta Verde anche il Coordinamento Nazionale Bonifica Armi Chimiche che si prefigge di sensibilizzare al monitoraggio e alla bonifica dei siti contaminati da ordigni bellici chimici inabissati o interrati durante e dopo il secondo conflitto mondiale. Un arsenale segreto creato dal regime fascista negli Anni Trenta, o disperso dagli eserciti alleati nell'immediato dopoguerra, che a distanza di molti anni rappresenta ancora una minaccia per i mari, i fiumi, i laghi e molti territori del nostro paese. Iniziative in alcune delle zone più colpite in Italia: Ischia e Golfo di Napoli, Molfetta e Pesaro.

www.velenidistato.it

 

com. Legambiente

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