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Savona | 09 luglio 2011, 20:49

Ciao Pa' (di Sergio Amerio)

Oggi 10 luglio 2011 il 1° Trofeo Franco Amerio. Queste le parole del figlio Sergio, dedicate a suo Padre. No, non sono nostri clienti, e questa non è una marchetta. Le pubblichiamo in piena libertà e totale autonomia, pensandole parte di una Savona bella e presente - nonostante tutto - e splendidamente anitetica alla "torta di riso", come una saracinesca alzata, dedicata a chi passa, e a chi va.

Ciao Pa' (di Sergio Amerio)

"Ciao Pà,

voglio dedicarti questo trofeo in riconoscenza di tutto ciò che hai fatto per
me. Molti diranno, perchè questo trofeo?

Già l'anno passato avevo espresso il desiderio di dedicare il trofeo in memoria del mio papà che tanto ha fatto per darmi un buon lavoro in un campo che da sempre amo, le moto.

Poi una serie di vicissitudini vessatorie non hanno "regolarizzato " la fantastica "MANGIAINMOTO" e così in accordo con i deus ex machina Giorgio, Gianni and company, decidemmo di programmarlo per la edizione futura.

Oggi dopo un anno di stop ritorna l'appuntamento estivo che tanti invidiano, appuntamento che da modo e maniera di poter conoscere le belle strade sterrate e i piacevoli percorsi di una regione splendida come la nostra Liguria.

Per me la moto fin da ragazzino doveva avere le ruote con i tasselli, il fumo bluastro che usciva dallo scarico era inebriante, e allora per andare più forte sui motori Minarelli [gli unici che i cinquantini montavano] si montava il "Monza" dopo aver alesato i carter...

Il cambio era a 4 velocità e le corone ed i pignoni per ottimizzare i rapporti si sprecavano, e purtroppo non c'era la possibilità di trovare tutto ciò che oggi il mercato offre per migliorare le prestazioni delle moto da fuoristrada.


Nell'anno in cui fui concepito, il mio nonno andava in pensione dalle Ferrovie Italiane, e con la "buonauscita" oggi chiamata TFR, chiese al mio papà, [anche lui ferroviere e allora ancora in servizio] cosa farne di quei quattro soldi ricevuti...

Il mio genitore, appassionato di moto, già commissario di gara per la Federazione Motociclistica italiana (ricordo la prima gara che vidi con lui, il circuito di Ospedaletti] propose di aprire un negozio di motociclette e loro parti... nasceva la ditta Amer, e in un piccolo locale di via Untoria a Savona, su di un banco lungo 2 metri vennero esposti una manciata di ricambi... Era il lontano 1954, e subito l'affacciarsi di un negozio solo di ricambi per motociclette in un periodo in cui i ciclisti facevano anche i meccanici nell'allora ridotto panorama delle 2 ruote fu un successo.

La mia ditta diventò prima concessionaria Comet, e poi anche Demm... intanto io muovevo i primi passi fra il banco, e l'officina dove il mio nonno provetto meccanico e preciso aggiustatore [qualifica rilasciata da scuole professionali non un modo di dire!] si prendeva cura di motori recuperati da mezzi che avevano vissuto
 il periodo bellico... erano i tempi delle Matchless, dei Norton, delle Harley uscite
 dai vari campi ARAR sparsi per la nostra nazione.

Oggi il mio negozio procede 
ancora sui quei canoni impostati dai miei predecessori, con un rapporto che
 nei confronti dei clienti non vuole esser solo di tipo commerciale, ma più che
 altro di reciproca stima.

Vero è che tutte le teste non sono uguali, e che non si
 può andare d'accordo con tutti, ma forse è meglio così.
 Nel tempo rimangono solo i clienti buoni, quelli che magari sono entrati in
 bottega a 14 anni per comperare la candela del Ciao, per poi passare con la 
fidanzata a regalarle il casco, la quale poi diventa moglie e mamma... e quindi 
arriva il loro figliolo ad acquistare la candela per il fuoristrada 50 ... E' vero
 sono vecchietto ma queste cose quando le vivo mi danno una soddisfazione
 enorme, è un cerchio che si chiude in maniera tonda, perfetta.

Di tutto questo devo ringraziare il mio Papà, che mi ha insegnato ad essere   corretto con il cliente, a cercare di fare tutto il possibile peraccontentarlo anche nelle richieste più assurde... mi diceva sempre:

"... Guarda che ogni foglia fa la sua ombra, ma se ti comporti bene, con educazione, con prezzi buoni, con dedizione al magazzino, la tua farà sempre un pochino più ombra di un'altra".

Aveva ragione, così è ...

Comunque di errori se ne fanno tanti nonostante gli insegnamenti, ma quello che più importa è che poi si fa tesoro di quegli errori e si migliora... questo ho imparato e questo mi è stato insegnato.

Mi diceva: "ricorda che non puoi accontentare tutti, ricorda che per fare un cliente ci vogliono anni, per perderlo 2 parole e 2 minuti..."

Aveva ragione, anche quando mi insegnava che nel commercio molte volte si trovano persone che di fronte fanno gli amiconi, e poi alle spalle sparlano e denigrano la tua persona, il tuo lavoro, a volte anche la tua famiglia...

Ebbene ricordo ancor oggi le sue parole

"... di questi non ti devi preoccupare, se li perdi come clienti e soprattutto come amici guadagni. E anche tanto!"

Grazie papà, mi hai dato un lavoro, un futuro che sebbene pregno di pensieri e difficoltà mi consente di lavorare in un settore che da sempre amo, le motociclette e le loro parti...

E oggi, ormai non più giovincello, penso a quando ti dicevo "Pa' domani vado a girare... tranquillo"

Tu che tanto tranquillo non eri, mi rispondevi: "... fanciòt, il cavetto del gas non tirarlo fino in fondo, ricordati che hai una responsabilità e che lunedì dobbiamo tirare su la saracinesca!"

Avevi ragione, ora a distanza di tanti anni riesco a capire cosa volevi dirmi.

GRAZIE PA'! "



Sergio Amerio

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