Prossimo sindaco di Savona: Gianluigi Granero in pole position

Non perdere Palazzo Sisto, dopo Piazza De Ferrari. E’ questo l’obiettivo principale del Pd savonese, dopo la vittoria del candidato del centrodestra Giovanni Toti alle elezioni regionali e la conseguente sconfitta di Raffaella Paita.

Lunedì pomeriggio presso il Circolo di via Untoria, a poche ore dalla debacle, si è svolto un direttivo del Partito Democratico, nel corso del quale si è cercata di fare un analisi del voto. Ma soprattutto si è iniziato a ragionare seriamente sulle elezioni comunali di Savona del 2016: obiettivo, ovviamente, continuare a governare a Palazzo Sisto. Se da un lato lunedì pomeriggio il segretario provinciale del Pd Fulvio Briano ha dichiarato:” L’obiettivo comunque è di proporre un Governo in continuità con la giunta Berruti, che ha operato bene”, confermando quindi la fiducia a Di Tullio, dall’altro cominciano a emergere altre ipotesi.

Le quotazioni del vicesindaco, ad una settimana delle consultazioni regionali, sarebbero in discesa dato il suo stretto legame con il partito. A questo si aggiungerebbe anche un altro fattore, la simpatia. Non è un mistero che il vicesindaco non abbia un carattere facile, tanto da essere stato definito nelle scorse settimane un “riccio”.

Questo sentimento comune pare non essere passato inosservato a Livio di Tullio che ieri su Facebook ha commentato: "Informo coloro che aspettano il mio cadavere sulla riva del fiume che di solito vado al mare"

Nel timore dunque di perdere anche le elezioni amministrative si è cominciato a ragionare su altri candidati e sarebbe emerso con forza Gianluigi Granero. Il nome del Presidente Legacoop Liguria era già stato fatto un paio di mesi fa, ma ora la sua candidatura potrebbe essere considerata salvifica. Legato alla sinistra per formazione, è considerato però più civico che politico. A questo si aggiungerebbe il suo grande lavoro e impegno nel mondo delle cooperative, che lo porterebbe a essere considerato un candidato credibile. Per ora non ci sarebbero conferme, ma l’obiettivo resta appunto non perdere Palazzo Sisto, dopo Piazza De Ferrari.