L’indagine epidemiologica firmata da Paolo Crosignani e Paolo Franceschi sembra proprio essere determinante nell’inchiesta Tirreno Power e, come si legge sui quotidiani oggi in edicola, pare dare poco spazio a dubbi.
La domanda alla quale i due sono stati chiamati a rispondere è l’incidenza delle emissioni sulla salute delle persone.
I tecnici hanno utilizzato, per rispondere due metodologie per trovare, nelle persone ammalate o decedute, le tracce che possano collegarle alle emissioni della centrale.
Il primo si basa sul biossido di zolfo (SO2), il secondo metodo è basato sulle tracce lasciate da cinque elementi: arsenico, piombo, selenio, cadmio e antimonio che, combinati, danno una miscela che rivelerebbe le impronte del carbone.
Secondo i consulenti i ricoveri per patologie respiratorie nei bambini (under 14), tra il 2005 e il 2010, sono stati tra i 353 (modello SO2) e i 457 (metalli); i ricoveri per asma nei bambini tra i 94 e i 129; i ricoveri per malattie respiratorie e cardiache negli adulti tra 1.675 e 2.097.
I morti, invece, dal 2000 al 2007, sono stati tra i 251 e i 335 per malattie cardiache e tra i 103 e i 92 per malattie respiratorie, con un aumento percentuale mai inferiore al 10%. A tirare la macabre somme, i morti sarebbero nel migliore dei casi 354, nel peggiore 427. I bambini ricoverati per malattie respiratorie o asma tra i 531 e i 715.