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Attualità | 05 agosto 2016, 12:45

Piana Cixia, la locanda Tripoli spegne 115 candeline

La "Locanda" ha vissuto per intero la storia contemporanea, dalla nascita della rivoluzione industriale, due guerre mondiali, il boom economico degli anni 60 fino ad arrivare ai giorni nostri

Piana Cixia, la locanda Tripoli spegne 115 candeline

Ned Taubl racconta la storia della locanda Tripoli di Piana Crixi.

"Da anni la trattoria Tripoli e una meta obbligata per chi ama veramente la buona cucina, la cucina di un tempo. Infatti la signora Dogliotti Alessandra titolare della trattoria e alla 4 generazione di donne della stessa famiglia che si sono alternate ai fornelli nel corso degli ultimi 115 anni.

La storia di questa locanda ha dell'incredibile, questi locali hanno vissuto per intero la storia contemporanea, dalla nascita della rivoluzione industriale, due guerre mondiali, il boom economico degli anni 60 fino ad arrivare ai giorni nostri. I loro piatti tradizionali sono stati pure menzionati sul gambero rosso! Segno che non ci vogliono locali extralusso o piatti moderni per meritare 5 stelle. 

Era il 1901 agosto quando la bisnonna Caterina Bovio e famiglia aprirono la locanda, che in origine si chiamò "Corona Grossa", poi cambiato in Tripoli. I primi anni non furono facili, si era ancora agli inizi della rivoluzione industriale, la locanda era meta di passaggio anche di migranti che soggiornavano per proseguire poi per Genova verso mete oltreoceano... Poi la realizzazione di grandi siti industriali in zona ha visto il soggiornare di parecchi operai, ma la grande guerra era in agguato e le donne di casa dovettero rimboccarsi le maniche per la mancanza di uomini mandati al fronte, c era la campagna, i figli e la locanda da portare avanti.

"Se queste mura potessero parlare - racconta Alessandra Dogliotti - I più grandi avvenimenti della storia contemporanea sono stati vissuti e raccontati tra queste mura, ma ci sono storie che nessuno sa! E le racconto per la prima volta".

"Era il 1943 il locanda soggiornò un ebreo polacco. Il suo nome Bischinski. Sono giorni difficili - prosegue - L Italia ha da poco firmato l armistizio e adesso la Germania non e più un alleato e la presenza costante delle truppe tedesche in zona convinsero i proprietari della locanda a nascondere e proteggere Bischinski che rimarrà per un anno nascosto in soffitta".

"Il racconto si fa commovente! Nelle mura echeggiava dolcemente il suono del violino di Bishinski raccontano - conclude - le notti erano scandite da queste melodie,ma non sempre perché spesso e sovente i tedeschi mangiavano qui.. Venne anche a mangiare il famoso partigiano il biondino in questa locanda! Insomma anni veramente difficili".

Negli anni successivi hanno provato a cercare Bischinski o i suoi eredi ma senza ottenere risultati e la storia e rimasta sepolta nei ricordi..nella mente e nel cuore di chi li ha vissuta. Una foto e una firma  l unico ricordo attuale di Bishinski.

Il nonno di Alessandra Dogliotti fu anche sindaco di Piana Crixia nei primi anni 50 e campione italiano di palla pugno,il padre carabiniere! Insomma una famiglia da sempre al servizio dello stato. Il padre apprezzato scrittore di libri sulla storia locale ha fatto recapitare a papa Bergoglio i suoi libri tramite l incontro con i parenti del santo padre che vivono a Piana Crixia..

Queste le donne che si sono alternate ai fornelli negli ultimi 115 anni: la bisnonna Caterina Bovio; la nonna Angela Marchisio, la mamma Carla Chiarlone e la figlia Alessandra Dogliotti. In memoria e in onore di un attività che resiste da più di un secolo alle difficoltà moderne."

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