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Politica | 22 ottobre 2016, 12:30

Inquinamento da piombo negli ex-Cantieri Navali Patrone di Ceriale

L’area insediativa appena demolita dovrà ospitare un parco-giochi per bambini e ciò richiederà molti lavori di isolamento e di messa in sicurezza

Inquinamento da piombo negli ex-Cantieri Navali Patrone di Ceriale

Basta fare quattro passi sul lungomare di Ceriale, in questo momento, per notare immediatamente una “vistosa assenza”: è quella dei Cantieri Navali Patrone, da poco demoliti dopo moltissimi anni di totale abbandono.

L’assessore ai lavori pubblici Andrea Alessandri fa il punto della situazione: “La demolizione finora ha riguardato le parti non di interesse storico, ma la sovrintendenza ha appena dato l’ok anche per gli uffici. Sarà richiesta una deroga per la destinazione d’uso: per ora, infatti, figura ancora come cantiere navale, quindi come area produttiva, mentre il progetto prevede un parco giochi per i bambini e un campo da bocce.

Emerge però questa problematica: la procedura di bonifica, protrattasi per 18 mesi, ha rivelato una minima presenza di fattori inquinanti nel sottosuolo, in particolare piombo sotto i vani che erano adibiti alla verniciatura delle navi. Quindi l’Ufficio Bonifiche ha imposto il rifacimento della pavimentazione.

Noi abbiamo già progettato di mantenere la pavimentazione originale, in modo da evitare scavi che possano far emergere sostanze inquinanti volatili; sopra di essa sarà collocato un massetto isolante di un certo spessore e, in uno strato ancora superiore, sarà collocata la nuova pavimentazione in linea con lo stile già adottato nel rifacimento della passeggiata. L’impatto visivo sarà minimo e la sicurezza sarà massima. Imporremo ovviamente il vincolo al PRG in corso che questo lavoro non sia rimosso almeno per i prossimi 20 anni”.

Luigi Giordano, consigliere della Lista Civica “Voi”, denuncia il proprio malumore nel sapere che esista del piombo nel sottosuolo di un’area che ospiterà dei giochi per bambini. Spiega Alessandri: “Le percentuali sono infinitesimali. Ovviamente cambiando la destinazione d’uso cambiano anche i valori tollerati: in quanto area produttiva erano molto più laschi, mentre come area turistica il massimo consentito è di dieci volte più basso”.

Questa spiegazione fa sbottare Giordano: “Le solite ingiustizie all’italiana, per le quali se sei un operaio che sta facendo il suo faticoso lavoro puoi anche morire intossicato nel disinteresse generale, mentre se sei un turista in vacanza no. Basta cambiare due valori e due parametri e il gioco è fatto. Due pesi e due misure, come sempre”.

Giordano non è d’accordo neanche sulla destinazione d’uso: “Abbiamo già un campo da bocce al Circolo Anziani Santinelli. Si potevano recuperare le volumetrie con quella suggestiva vista sul mare per dare una cosa che a Ceriale manca: una adeguata sala polifunzionale nella quale fare mostre, concerti, convegni, dibattiti”.

Spiega a tal proposito Alessandri: “Oggi i campi da bocce che costeggiano il Rio San Rocco sono frequentatissimi e godono di una eccellente partecipazione. Purtroppo, però, le aree in cui si trovano sono state definite esondabili e, allo stato attuale delle cose, accanto al campo non si può neanche montare una panchina in più o piazzare due giochi per i bambini. Quindi riteniamo doveroso spostare tutto”.

Anche Pier Carlo Nervo, di “Insieme per Ceriale”, manifesta le sue perplessità: “Sicuramente questo intervento era da fare, si è tolto un problema al paese. Ma noi saremmo intervenuti in modo diverso. Si poteva fare qualche bella struttura al chiuso di minore impatto, si poteva finalmente cogliere l’occasione per dotare Ceriale di un ufficio turismo all’altezza, cosa che oggi manca; per di più è venuta a mancare ogni considerazione storica: si poteva mantenere almeno una porzione della struttura per ricordare quello che fu un tassello importante dell’economia cerialese del passato”.

Alla fine il sindaco, Ennio Fazio, fa le sue considerazioni: “Stiamo ottenendo finalmente questi risultati dopo un percorso burocratico lunghissimo, protrattosi per oltre due anni e mezzo. Quanto è stato fatto finora è importante, ma ci sono alcuni aspetti ancora in valutazione: ho chiesto che possa essere adibita una struttura che ospiti antiche fotografie per ricordare quello che è stato. Inoltre vorremmo adibire di fronte anche una spiaggia libera attrezzata come quella che abbiamo già fatto alle “Acque Basse”. Ma ovviamente tutto dipenderà in gran parte dagli stanziamenti che riceveremo”.

Alberto Sgarlato

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