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Politica | 02 dicembre 2016, 12:33

La carica dei 40 per il No al referendum: Di Battista anima la piazza di Savona

Il TreNO Tour del Movimento 5 Stelle ha fatto tappa a Savona venerdì 2 dicembre alle ore 11 in piazza Sisto IV.

La carica dei 40 per il No al referendum: Di Battista anima la piazza di Savona

Oltre 40 parlamentari del Movimento 5 Stelle si sono ritrovati a Savona per la chiusura della campagna elettorale del referendum costituzionale.

Il TreNO Tour del Movimento 5 Stelle ha fatto tappa a Savona, in piazza Sisto IV, dove Di Battista - giunto con un po' di ritardo - ha illustrato le ragioni del no al referendum costituzionale.

I parlamentari del MoVimento 5 Stelle sono arrivati in stazione e hanno raggiunto a piedi vie e piazze di Savona. I portavoce nazionali, europei, regionali e comunali del MoVimento 5 Stelle hanno percorso più di 6.000 km attraversando tutta Italia a bordo dei treni regionali per raccontare ai cittadini - spiegano - "l'inganno del quesito truffa che troveranno scritto domenica sulla scheda elettorale e per spiegare la riforma costituzionale voluta dalle grandi banche d’affari e dal trio Renzi-Verdini-Boschi".

Dichiara il deputato Alessandro Di Battista: "Queste riforme servono solo a garantire più potere ai partiti politici che sono stati al potere negli ultimi trent'anni. Inoltre si tratta di un referendum senza quorum, quindi chi va a votare decide. Per questo è essenziale andare a votare".

E aggiunge: "Qui non si vota sul governo o sui 5 Stelle, queste sono solo chiacchiere da bar. Qui si parla della Costituzione. Chi vota sì consente di far eleggere i senatori a quegli stessi partiti politici che ci hanno impoverito. Abbiamo girato tutta l'Italia, siamo stati ovunque e chiuderemo il nostro tour a Torino dopo aver toccato le piazze liguri".

"Uno stravolgimento di ben 47 articoli della nostra Costituzione che toglierà potere decisionale al popolo con un Senato che viene mantenuto ma che non sarà più eletto dai cittadini e che regalerà l’immunità a consiglieri regionali e sindaci indagati che saranno nominati senatori dai partiti. Non una riforma ma un pericoloso smantellamento della democrazia denunciato da oltre 100 costituzionalisti" spiegano i grillini.

Le ragioni del NO: "Un disastro annunciato che non renderà le nostre istituzioni più efficienti e più economiche. Se si fosse approvata la legge taglia-stipendi presentata dal MoVimento 5 Stelle si sarebbero risparmiati oltre 87 milioni di euro all’anno senza distruggere la Costituzione. Regioni e Comuni verranno privati dei loro già deboli poteri a tutela degli interessi dei cittadini". Questa la posizione dei 5 Stelle, che in piazza Sisto hanno radunato numerose persone. 

Debora Geido

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