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Politica | 15 dicembre 2017, 12:00

Piano di rientro economico di Borghetto, Villa: "Vi spiego perché non funzionerà"

Il capogruppo di Liberiamo Borghetto ribadisce le proprie perplessità, legate in particolar modo all'alienazione della farmacia comunale

Piano di rientro economico di Borghetto, Villa: "Vi spiego perché non funzionerà"

Come annunciato su Savonanews, il Comune di Borghetto Santo Spirito ha ufficializzato in occasione del più recente consiglio comunale gli aspetti principali del piano decennale di rientro dal pre-dissesto (leggi articolo QUI).

Ma troppi aspetti non convincono Pier Paolo Villa, capogruppo di Liberiamo Borghetto: “Temo che sia un piano destinato a fallire. Prima di tutto perché si basa su alcune componenti di aleatorietà, nel senso di aspetti che potrebbero verificarsi oppure no. Un esempio lampante, che spicca su tutti, è l’alienazione della farmacia comunale, che dovrebbe portare nelle casse del comune fino a 1,5 milioni di euro. Ma in tempi di crisi come questa, non è così scontato vendere un attività a quel prezzo. Per cui, se ciò non andasse in porto, questo già comprometterebbe un aspetto significativo del piano.

Ma anche se andasse in porto, ci sarebbe da preoccuparsi: io infatti sono contrario alla vendita della farmacia, scegliamo di rinunciare a quello che io definisco un vero gioiello di famiglia, ci priviamo di un’azienda in attivo e privatizziamo un servizio importante per la cittadinanza che sarebbe stato giusto mantenere sotto il controllo del Comune”.

Villa avrebbe preferito prendere in esame altre ricette: “Già in campagna elettorale avevamo scritto chiaramente nel programma che per noi uno dei punti essenziali sarebbe stato proprio la non alienazione della farmacia comunale. Il sindaco mi ha criticato perché in consiglio comunale ho definito questa manovra ‘lacrime e sangue’, e ha precisato che hanno cercato di non rinunciare all’essenziale. Ma per me la vendita di un bene prezioso come la farmacia è già più che sufficiente per parlare di lacrime e sangue”.

Soluzioni alternative?

“In consiglio comunale abbiamo ascoltato attentamente un elenco di voci di taglio, sono convinto che esse sarebbero potute bastare al rientro dal pre-dissesto senza toccare la farmacia”.

E se invece la farmacia non fosse così facilmente alienabile?

“Da questo punto di vista ritengo che abbia parlato molto bene in consiglio comunale il consigliere Maritano, quando ha detto che con la crisi tutto si svaluta, che oggi il valore di mercato delle farmacie non è più quello di un tempo e che, francamente, la previsione dell’amministrazione di ricavarne 1,5 milioni di euro alla luce dei fatti attuali sembra essere fin troppo ottimistica”.

E tra gli altri tagli? C’erano altre voci che si sarebbero potute evitare?

“Evitare di tagliare in questo momento è davvero difficile. Anche in consiglio ho dato atto alla maggioranza di aver fatto un lavoro immane, purtroppo la situazione è critica e i tempi sono stretti, per cui al momento la via da percorrere capisco che sia questa. Ribadisco che tutto quanto sta succedendo è colpa di anni di amministrazioni precedenti che, con scelte scellerate come i BOC, l’eccessiva sottoscrizione di mutui e altri investimenti sovradimensionati per il paese, ci hanno portato oggi a dover lesinare anche sull’indispensabile.

E in questo scenario rimane il rimorso per quei pochi, coraggiosi commercianti che oggi riescono ancora ad alzare la serranda ogni mattina e che meriterebbero un premio per questo, e invece sono costretti a continuare a subire rinunce e balzelli”.

Alberto Sgarlato

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