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Politica | 20 febbraio 2018, 14:14

Area di crisi complessa, Di Sapia: "Speriamo che sia la fine della crisi occupazionale"

Il segretario del Pd cairese: "Il rilancio della Val Bormida inizia principalmente dal lavoro"

Area di crisi complessa, Di Sapia: "Speriamo che sia la fine della crisi occupazionale"

Michele Di Sapia, segretario del Partito democratico di Cairo Montenotte, commenta così gli ultimi sviluppi in fatto di area di crisi complessa: "Apprendiamo con molto piacere che nella giornata di giovedì il ministro dello sviluppo economico Calenda verrà in Liguria per la firma dell'accordo di programma dell'area di crisi industriale complessa del territorio Savonese, riconosciuta come tale da un decreto ministeriale del Settembre 2016.

Con tale accordo il ministero dello sviluppo economico metterà a disposizione 20 milioni di euro (su 60 stanziati per l'intera nazione) per la riconversione industriale delle aree del Savonese che rientrano nelle aree di crisi complessa. Il PD era stato il promotore principale dell'avvio dell'iter per l'ottenimento del riconoscimento dell'area di crisi complessa del territorio Savonese. E in questa area,vi rientra anche Cairo e la Val Bormida, grazie anche sopratutto all'iniziativa dell'allora amministrazione Briano, che in qualità di comune capofila, aveva richiesto un tavolo di confronto e di coordinamento locale dell'area di crisi, sia per indicare gli enti locali sia per definire misure idonee per fronteggiare la crisi.

E proprio la Val Bormida è una delle aree più interessate agli investimenti in quanto sono stati individuati immobili e aree produttive di proprietà privata disponibili, principalmente nei comuni di Cairo e Cengio. Altri comuni interessati sono Carcare, Altare, Dego, Cosseria e Millesimo. Siamo orgogliosi di ciò e ci auguriamo vivamente che tale accordo rappresenti una grossa opportunità di rilancio economica per Cairo e per l'intera Val Bormida.

Ci auguriamo inoltre che le aziende intenzionate ad investire sul territorio Cairese e Valbormidese siano molte, e che vengano creati numerosi posti di lavoro in grado di porre fine alla crisi occupazionale che per troppi anni ha interessato il nostro territorio. Perché il rilancio della Val Bormida inizia principalmente dal lavoro".

c.s.

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