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Attualità | 27 novembre 2019, 08:00

Carcare, gli studenti del liceo Calasanzio in visita al "Centro nazionale di adroterapia oncologica" di Pavia (FOTO)

"Questa gita è stata utile non solo per poter imparare il funzionamento di un acceleratore di particelle, ma anche per capire che strada potrebbero prendere le nostre vite" spiegano gli studenti

Carcare, gli studenti del liceo Calasanzio in visita al "Centro nazionale di adroterapia oncologica" di Pavia (FOTO)

Studenti del Calasanzio di Carcare, corso Scientifico, in visita al “Cnao” di Pavia, “Centro nazionale di adroterapia oncologica”, Fondazione istituita nel 2001 dal Ministero della Salute per la cura dei tumori radio-resistenti e inoperabili.

CNAO è anche un Centro di Ricerca impegnato a migliorare continuamente le tecniche di cura e i risultati della terapia a vantaggio dei pazienti, in un contesto di collaborazioni nazionali e internazionali.L’adroterapia è una forma avanzata di radioterapia che si avvale di ioni carbonio o protoni, a differenza di quella convenzionale che utilizza i raggi X; il vantaggio di tali particelle consiste nell’essere più precise sul tumore e meno invasive sul paziente.

Il trattamento dei tumori con adroterapia necessita di un acceleratore di particelle, il sincrotrone, in grado di accelerare ioni carbonio e protoni a velocità prossima a quella della luce, così da acquistare l’energia necessaria per il trattamento della neoplasia. I fasci di particelle vengono inviati nelle sale di trattamento dotate di sofisticati sistemi robotici di posizionamento del paziente; questi strumenti garantiscono la massima precisione per colpire il bersaglio tumorale anche quando è situato in organi in movimento.

"La parte interessante - hanno affermato i ragazzi - è stata poter osservare con i nostri occhi lo stesso acceleratore, una macchina gigantesca e molto complessa, formata da diverse componenti, che riesce ad accelerare le particelle fimo a velocità pazzesche. È incredibile quanto una macchina di soli 80 m di circonferenza sia in grado di fare ed è altrettanto incredibile il lavoro che c’è dietro ad essa. Per noi liceali, che studiamo argomenti come le particelle per passione, poter vedere e toccare una macchina che ha la capacità di mettere in pratica ciò che abbiamo studiato e che lo fa aiutando delle persone malate a guarire, è interessa e entusiasmante". 

“Questa gita è stata utile non solo per poter imparare il funzionamento di un acceleratore di particelle, ma anche per capire che strada potrebbero prendere le nostre vite - hanno raccontato i ragazzi - materie come matematica, fisica, scienze, sono materie di indirizzo e quindi di solito ci appassionano e ci divertono, esse ci possono portare a lavori come il fisico, il matematico, lo scienziato, tutti lavori che portano a un progresso scientifico e tecnologico, ma non ad un aiuto per la popolazione attuale immediato, come potrebbe fare un dottore”. 

Questa gita ha mostrato ai giovani liceali che un fisico e un medico possono collaborare e guarire le persone, che questi lavori possono portare a fare la storia per il nostro paese non solo per finire nei libri scolastici come le persone che hanno scoperto un nuovo elemento o una nuova componente delle particelle, ma come coloro che hanno salvato milioni di vite e risolto un problema che affligge la società da anni e che si sta diffondendo maggiormente.

Comunicato stampa

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