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Attualità | 12 maggio 2020, 17:15

Lockdown e perdite delle attività commericiali, il sindaco Camiciottoli e il Gruppo Savona Riparte uniti per chiedere un risarcimento al Governo

L'iniziativa del primo cittadino di Pontinvrea e del gruppo savonese punta a far emergere la situazione che vivono i commercianti, non solo quelli liguri

Lockdown e perdite delle attività commericiali, il sindaco Camiciottoli e il Gruppo Savona Riparte uniti per chiedere un risarcimento al Governo

"Nei giorni scorsi insieme all'avvocato Marco Mori di Rapallo e il Gruppo Savona Riparte, abbiamo deciso, dopo esserci confrontati a lungo, questa iniziativa importante per far emergere la situazione che vivono i commercianti non solo Liguri". Si apre così la nota stampa firmata dal sindaco di Pontinvrea, Matteo Camiciottoli, relativa alla richiesta di risarcimento al Governo per le perdite subite dalle attività commerciali a seguito della chiusura forzata.

"Ormai sono tre mesi che la categoria dei commercianti, e quando diciamo commercianti intendiamo parrucchieri, estetisti, ristoratori, baristi, negozi di abbigliamento e scarpe, balneari, floricultori e tanti altri, non solo sono stati lasciati soli senza la possibilità di lavorare, ma anche senza alcuna prospettiva per il futuro - prosegue Camiciottoli - Vale la pena ricordare che da parte del Governo non è arrivato nessun tipo di aiuto (l'elemosina dei 600 euro non la consideriamo perchè non copre neanche una bolletta della luce, o il decreto liquidità che doveva servire a respirare ma si è dimostrato un nuovo debito per le imprese difficile da ottenere e che poi le banche utilizzavano per sanare i fidi delle attività, per non parlare della cassa integrazione in deroga che nessun dipendente di queste categorie ha ottenuto), a queste attività che rischiano di chiudere (dati FIPE quasi 280.000 attività rischiano il fallimento) disperdendo un bagaglio di esperienza, un presidio di sicurezza e licenziando migliaia di collaboratori. Tutto questo senza tener conto della perdita dell'avviamento attività che ieri valevano 100 oggi quanto valgono?".

"Per questi che sono alcuni motivi abbiamo deciso di chiedere un risarcimento al Governo per le perdite subite dalle attività commerciali a seguito della chiusura forzata, partendo dal presupposto che tale chiusura è avvenuta in radicale difetto di potere da parte della Presidenza del consiglio , usurpando il potere politico che invece avrebbe dovuto esplicitarsi, attraverso legge ordinaria, oltre che comprimendo molteplici diritti Costituzionali, siamo pacificamente in presenza di un atto illecito tale da determinare una responsabilità ex articolo 2043 del codice civile" continua ancora il primo cittadino.

"Dalla premessa, alla richiesta a tutti i commercianti di scaricare la lettera da inviare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri che si può trovare sul gruppo facebbok Savona Riparte, è un atto concreto di tutela dei propri diritti costituzionali art. 38 della Costituzione. Mi auguro che tutti i commercianti anche quelli che con un gesto forte hanno restituito le chiavi ai Sindaci (che poco possono fare)o si lamentano tutto il giorno sui social colgano questa occasione. Pionieri di questa iniziativa sono stati i titolari di due attività importanti della nostra provincia Riccardo Rebagliati del Ristorante Mosè di Celle Ligure e Marco Fiore dell'omonimo Ristorante di Albissola, e tanti altri che stanno inviando questa richiesta al Presidente Conte. Anche fuori dai confini regionali l'iniziativa è stata accolta da tanti gruppi uno per tutti il gruppo per l'Equità Fiscale che ha raccolto per primo l'invito".

"Come esponente politico di un partito che è sempre stato vicino al territorio e figlio di ristoratori che quindi comprende il sacrificio di chi lavora tutti i giorni per crearsi un futuro rischiando del suo senza tutele,  ho sentito il dovere di collaborare a questa iniziativa, che se non troverà soddisfazione si trasformerà in una citazione in giudizio contro la Presidenza del Consiglio per vedere riconosciuto un diritto sacrosanto. Credo che nella vita ci siano due modi di morire, uno combattendo per i propri diritti, l'altro facendosi uccidere lentamente. Oggi Noi abbiamo scelto il primo" ha infine concluso il sindaco Camiciottoli.

Comunicato Stampa

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