Giovedì 27 maggio 2021 andrà in onda, in diretta sulla pagina Facebook dello Sportello Antiviolenza Alda Merini, la terza puntata della rubrica #OltreAiFatti, l’appuntamento mensile su temi legati alle declinazioni della violenza, dentro e fuori la famiglia, ideato dallo Sportello Antiviolenza albissolese.
Il titolo di questa terza puntata è "Non affogare negli stereotipi di genere si può!".
Ospite speciale della serata sarà Giorgio Minisini, il campione di nuoto sincronizzato che si è aggiudicato ai mondiali di Budapest 2017 e ai mondiali di Gwangju 2019 rispettivamente la medaglia d’oro e d'argento nel duo misto programma tecnico, al fianco della connazionale Manila Flamini. L’atleta ci racconterà la sua esperienza e le difficoltà incontrate nel suo percorso sportivo.
Aprirà l’incontro Barbara Petracchi, la Vicepresidente dello Sportello Antiviolenza Alda Merini, a seguire Alessia Dulbecco pedagogista, counsellor e formatrice a livello nazionale sui temi degli stereotipi e della violenza di genere e Valentina Cavalletti Presidentessa di “Tutto un altro genere”, associazione nata per lottare contro gli stereotipi di genere e oggi presente con diversi programmi nelle scuole e nelle carceri per realizzare progetti a stereotipo zero. Modererà la serata la giornalista Linda Miante.
L’obiettivo è quello di dar voce ad una problematica culturale e sociale molto diffusa che spesso sfocia nella discriminazione. La violenza di genere affonda le proprie radici nella nostra cultura ed è alimentata dalla società. Infatti, è la nostra società che ha costruito un modello preciso rispetto a cosa voglia dire diventare uomo o diventare donna, quale lavoro possa essere svolto da un uomo e quale lavoro possa essere svolto da una donna. Quanti di noi si sono sentiti dire che se sei uomo devi pensare alla carriera professionale, ad ambire ad un posto di prestigio per poter mantenere economicamente la tua famiglia, mentre se sei donna devi pensare alla cura della casa e della famiglia e mettere in secondo piano le tue aspettative lavorative.
“Gli stereotipi di genere vengono trasmessi in primo luogo attraverso l’educazione impartita dalla famiglia e dalla scuola, è quindi molto importante intervenire fin dall’infanzia per non coltivare nei bambini messaggi fuorvianti che possano farli sentire inadatti o addirittura sbagliati. Ciò risulta ancora più difficile perché gli stereotipi vengono trasmessi e accolti spesso in modo involontario anche attraverso un uso superficiale della pubblicità televisiva o dei social media”, così spiega Barbara Petracchi, Vicepresidente dello Sportello Antiviolenza Alda Merini.
“Generalmente gli stereotipi veicolano contenuti di dominanza per i maschi e di subordinazione per le donne, ma non sempre è così. Ne è un esempio lampante l’ospite speciale della terza puntata della nostra rubrica, Giorgio Minisini, il campione del mondo di nuoto sincronizzato che ha dovuto combattere gli stereotipi di genere per poter praticare lo sport dei suoi sogni”, prosegue Ilenia Porro Presidente dello Sportello Antiviolenza albissolese.
Da quando Giorgio Minisini ha iniziato a praticare nuoto sincronizzato, ha dovuto lottare contro gli stereotipi di genere legati a questo sport, pensato come riservato soltanto alle donne. Uno stereotipo difficile da sdoganare se pensiamo che ancora oggi “il sincronetto italiano” non può avere accesso alle Olimpiadi in quanto il duo misto non è ancora stato inserito nei programmi di gara. L’atleta non si è lasciato vincere dalle difficoltà: oggi Minisini è il primo uomo nella storia del nuoto sincronizzato a vincere il titolo italiano nella specialità del singolo.
Nell’immaginario collettivo lo sport è sempre stato caratterizzato da stereotipi di genere che spesso vengono imposti fin da bambini nella scelta dello sport da intraprendere. Gli esempi più classici sono che il calcio è uno sport da maschi mentre la danza è per le femmine. Tali stereotipi possono risultare molto lesivi in chi li subisce soprattutto se consideriamo che lo sport è una componente fondamentale nello sviluppo e nella crescita di bambini e adolescenti. Infatti, i bambini tenderanno a considerare “strano” o “anormale” vedere un loro coetaneo praticare danza o nuoto sincronizzato o una bambina praticare calcio o basket.
“Gli stereotipi di genere influenzano la concezione che ciascuno ha di sè. Portano le persone a pensare che si debbano avere necessariamente certe caratteristiche per essere un uomo o una donna. Se invece un individuo se ne discosta, allora è inevitabilmente considerato dalla società come "sbagliato". Non dobbiamo lasciare che siano gli stereotipi di genere a dirci chi siamo, cosa dobbiamo fare e come dobbiamo comportarci”, continua Ilenia Porro.
Questo è soltanto uno degli eventi realizzati ed ideati dallo Sportello Antiviolenza Alda Merini Odv di Albissola Marina durante il periodo dell’emergenza sanitaria che ha colpito il nostro Paese.
Lo Sportello albisolese è nato nel 2017 per dare sostegno alle vittime di violenza, accogliendole con l’ascolto e fornendo una prima consulenza psicologica e legale gratuita.
Tra le attività svolte dallo Sportello Antiviolenza Alda Merini ampio spazio viene dato agli eventi di prevenzione e sensibilizzazione volti ad educare la comunità alla non violenza.
"Uno dei nostri obiettivi è quello di andare ad intervenire sul fenomeno della violenza di genere dal principio, cercando di prevenirlo, attraverso diverse attività formative ed educative rivolte alla cittadinanza. Molto spesso le vittime di violenza non hanno il coraggio di parlare e trovano diverse difficoltà ad aprirsi direttamente chiedendo aiuto al nostro Sportello, con questi eventi cerchiamo di fornire loro degli strumenti per essere più consapevoli che quanto subiscono non è la “normalità” e che c’è una rete di operatori pronti a sostenerli (forze dell’ordine, polizia locale, sportello antiviolenza, servizi sociali). Il nostro Sportello ha attivo un telefono aiuto 3713308770 dove chiunque abbia bisogno di essere ascoltato o accompagnato per uscire da una situazione di violenza o semplicemente per richiedere informazioni può chiamare o scrivere tramite WhatsApp" così conclude Ilenia Porro.
L’appuntamento è per giovedì 27 maggio alle ore 21, in diretta sulla pagina Facebook dello Sportello Antiviolenza Alda Merini (@sportelloantiviolenzaAldaMerini).
La rubrica #OLTRE AI FATTI riprenderà poi a settembre, dopo la pausa estiva.