Sono stati diversi, nel rispetto delle norme anti Covid, i fedeli di Villanova e delle parrocchie da lui amministrate in passato che ieri, sabato 5 giugno, nella chiesa di Santo Stefano hanno reso omaggio per il suo cinquantesimo anniversario di sacerdozio a don Giancarlo Aprosio, già parroco a Giustenice, Oneglia, Cosio d'Arroscia, Pietra Ligure per arrivare nel 1988 nella cittadina dell'entroterra ingauno.
Lo hanno fatto durante la Santa Messa nella quale hanno concelebrato don Giovanni Grasso, suo curato a Oneglia, l'amico don Valentino da Roma, il vescovo emerito della diocesi di Savona Noli monsignor Vittorio Lupi e don Domenico Giovannini, vice vicario dell'alta Valle Arroscia.
Hanno portato i loro omaggi al parroco, l'amministrazione comunale, con il sindaco Pietro Balestra, il suo vice Paolo Cha, l'assessore Franco Scrigna e i consiglieri Tamara Grossi e Alessandro Marchiano, e le altre autorità villanovesi, con il comandante della stazione dei carabinieri, maresciallo Giovanni Licciardello, e l'omologo della Polizia Locale, Vincenzo Pillitteri.
«Mi rivolgo ai giovani esortandoli a non aver paura ad avvicinarsi al Signore» ha detto durante la celebrazione don Giancarlo, che poi ha annunciato: «Ringrazio il Vescovo Borghetti, assente per impegni in Diocesi, ringrazio voi fedeli accorsi così numerosi , le autorità e la corale. Il 50esimo del mio sacerdozio coincide con il mio 75esimo compleanno, età dimissionaria. Il vescovo mi ha chiesto se mi sento ancora di "tirare la carretta". Gli ho detto di sì e mi ha dispensato dal redigere la lettera di dimissioni».