Le Cinque Terre: un patrimonio da rispettare e tutelare

Le Cinque Terre sono tra i luoghi più affascinanti, unici e caratteristici del Bel Paese e distano poco più di 100 km dalla nostra Savona. Negli ultimi anni, però, nonostante il rinnovato interesse che richiama turisti da ogni parte d’Italia e del mondo, anche queste terre stanno vivendo il dramma dello spopolamento che non risparmia nessuno. Eppure, l’attaccamento della gente a questi borghi e a queste montagne che si immergono direttamente nel mare resta immutato ed è sempre più chiara la necessità di ripensare al modo di tutelare questo patrimonio artistico, ambientale e culturale dal valore inestimabile.

L’attaccamento alla terra, con lo sguardo verso il mare

Il nome Cinque Terre non nasce per caso è racconta meglio di mille parole l’identità della gente che da secoli popola questi luoghi. Avrebbero potuto chiamarsi cinque borghi o cinque mari, ma si chiamano cinque terre perché il bene primario che ha permesso a questi luoghi di diventare unici al mondo, è proprio la terra. Quella terra sottratta con fatica nel corso dei secoli, alle forze di madre natura, domata grazie ai muretti a secco e ai terrazzamenti, che per secoli hanno fatto sì che quelle terre non cedessero alla forza di gravità, sprofondando nelle acque blu del mare che sovrastano. Raggiungibili in treno o anche seguendo itinerari consigliati noleggiando un’auto da La Spezia, Savona o Genova, località come Vernazza, Monterosso, Corniglia, Manarola e Riomaggiore, incantano i turisti. Del resto, questi luoghi adatti a un viaggio on the road, conservano il loro fascino ruvido e selvaggio. Il percorso in auto permette ai visitatori di avere una visuale unica e irripetibile della costa ligure. Un po’ come accade a meno di 1000 km più a sud, a coloro i quali decidono si visitare la Costiera Amalfitana.

La sintesi perfetta di montagna e mare nelle Cinque Terre

Montagna e mare, mare e montagna, nelle Cinque Terre non vanno mai in contrasto, bensì si fondono dando vita a uno scenario unico nel suo genere. La vita dei borghi, però, come abbiamo già detto, parte dalla montagna e dal profondo legame con la terra che per secoli ha dato da vivere agli abitanti del posto, isolati dal resto del mondo. Negli ultimi anni, però, la montagna è stata abbandonata a causa dello spopolamento dei borghi e tale evento, oltre ad avere un impatto sul tessuto sociale del luogo, sta avendo enormi ripercussioni anche sull’ambiente e sulla sicurezza dei paesi stessi. I terrazzamenti, patrimonio artistico dell’Unesco, non hanno la sola funzione di rendere calpestabili terreni impervi, ma fungono da sostegno alla montagna stessa, che altrimenti rischierebbe di staccarsi, mettendo in pericolo l’incolumità degli abitanti del luogo.

Ricostruire il legame con la montagna, riscoprire la cultura contadina senza dimenticare la nuova vocazione turistica, pare quindi essere l’unica via percorribile per garantire un futuro alle Cinque Terre che, altrimenti, rischiano di snaturarsi e di diventare ciò che non sono e che non sono mai state. Resta quindi la sensazione che sia necessario vivere il presente e costruire il futuro senza, tuttavia, mai dimenticare il passato e le origini propri di una località.