"Tra vacanza e cura: un'esperienza che fa riflettere". Renato Dacquino, sindaco di Borgio Verezzi, riassume con estrema sintesi la sua recente avventura, iniziata come un viaggio di svago e relax e culminata in un imprevisto tutt'altro che piacevole. Quelli che dovevano essere solo pochi giorni lontano dagli impegni istituzionali si sono trasformati in un'esperienza difficile, ma anche in un'occasione di riflessione. Di tutto questo ne ha parlato con Savonanews in una piacevole chiacchierata.
Sindaco, alla partenza i presupposti erano ben diversi.
"La vacanza rappresenta il piacere della partenza, la gioia della libertà e del relax. Tutto bello, ma è importante anche essere pronti a valutare più aspetti delle proprie scelte, compresi quelli sanitari".
Ci racconta cosa le è successo?
"Alla fine di una vacanza all'estero, ho avuto una brutta caduta. Dopo il primo impatto, sono stato trasportato, dolorante, in un punto di soccorso. Il medico, con due visite (una la sera e una il mattino successivo), ha fatto il possibile per esaminarmi e curarmi, diagnosticando infine un 'semplice' stiramento inguinale. Io e chi mi accompagnava siamo stati rassicurati. Così, ho affrontato il volo di rientro, tra disagi e tanto dolore, seguito da un faticoso viaggio in auto verso casa. Una volta arrivato, mi sono recato al Pronto Soccorso dell’ospedale Santa Corona, dove il medico, appena mi ha visto, ha detto subito: 'Frattura del femore'".
La diagnosi precedente, quindi, era errata.
"Nel punto di soccorso in vacanza non mi è stato effettuato alcun controllo radiografico. Sono stato persino autorizzato per iscritto a prendere un volo con una frattura, con conseguente alto rischio embolico. Al Santa Corona, invece, l’accoglienza è stata immediata: diagnosi precisa, esami completi e intervento chirurgico il giorno successivo. Devo ringraziare il reparto di Ortopedia, in particolare il dottor Federici, la dottoressa Riccio e tutto il personale. Non ricordo tutti i nomi, ero un po’ confuso e provato, ma davvero sono stati superlativi: competenza e passione per il proprio lavoro".
Dall’ortopedia alla riabilitazione.
"Dopo l’intervento, sono stato trasferito nella struttura RRF (Recupero Riabilitazione Funzionale) del padiglione Polio. Anche qui ho trovato grande professionalità e vicinanza umana, qualità fondamentali in un momento in cui tutto sembra così difficile. Ringrazio il direttore Carmelo Lentino, la dottoressa Amoruso, la capo sala Lidia e le straordinarie fisioterapiste Barbara, Elena e la promettente Giorgia".
Cosa si porta a casa da questa esperienza?
"Un grazie di cuore a tutti e un invito a guardare alla nostra sanità con occhi razionali. Dobbiamo saper apprezzare ciò che funziona e stimolare il miglioramento dove serve, ma sempre con un approccio positivo e costruttivo. Il nostro sistema sanitario, anche in momenti complessi, sa dare molto se ‘usato bene’ da tutti".
Quanto da lei vissuto induce ad una riflessione sull’importanza che può ricoprire la sanità per il turismo.
"Sì, emerge chiaramente quanto sia fondamentale la collaborazione tra i due mondi. Da un lato, dobbiamo mantenere e migliorare il livello qualitativo ed equo dell’assistenza sanitaria universalistica. Dall’altro, è essenziale favorire lo sviluppo economico turistico. I due settori devono interagire e mettere a sistema le proprie risorse per garantire servizi efficienti anche ai visitatori. Si può fare".














