Nuovo capitolo nell'ormai annosa diatriba tra i fruitori del nostro entroterra e dei suoi boschi divisi nelle due macro categorie dei motorizzati e non.
Lo scorso 1 dicembre è stato infatti pubblicato in Gazzetta Ufficiale il cosiddetto "Decreto Fuoristrada" approvato il 28 ottobre che, se nulla cambierà, il prossimo 16 dicembre diventerà a tutti gli effetti legge.
Ma cosa cambierebbe tale provvedimento sulle "disposizioni per la definizione dei criteri minimi nazionali inerenti agli scopi, le tipologie e le caratteristiche tecnico-costruttive della viabilità forestale e silvo-pastorale, delle opere connesse alla gestione dei boschi e alla sistemazione idraulico-forestale" firmato dai ministri per le Politiche Agricole Patuanelli, dei Beni Culturali Franceschini e della Transizione Ecologica Cingolani?
Di fatto la viabilità ordinaria, quindi quella composta dai veicoli quali auto, fuoristrada, moto e quad ad esempio, è stata inibita da un decreto legislativo dell'aprile 2018 a quei mezzi che non siano utilizzati per operare nei terreni e nei boschi per fini di manutenzione, controllo e ripristino, ossia trattori, autocarri, macchine agricole o forestali.
In questo caso vengono stabiliti i "criteri minimi" racchiusi in una tabella con un ulteriore distinguo, quello secondo cui le regioni, in base alle proprie peculiarità territoriali, ecologiche e socio-economiche possono integrare le disposizioni del provvedimento "purché non venga diminuito il livello di tutela e conservazione delle foreste come presidio fondamentale della qualità della vita", e quindi con lo scopo che la viabilità forestale e silvo-pastorale e le opere connesse siano "coerenti con i tre elementi cardine della gestione forestale sostenibile: ecologia, economia e realtà sociale".
Restano perciò da capire gli effettivi risvolti sul mondo dell'outdoor e dell'off road che coinvolgono decine di appassionati e una fetta consistente del turismo ligure, ma il mondo motoristico si è già mosso attivando sulla piattaforma "change.org" una raccolta firme affinché i 15 giorni silenti dalla pubblicazione in gazzetta non siano tali e qualcosa cambi.