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Al Direttore | 21 gennaio 2022, 17:54

Savona, lettera aperta di un gruppo di cittadini della Darsena: "Sì a tutti i locali, ma non fomentino insonnia, sbronze e frastuono di decibel"

"Non chiediamo una zona militarizzata, desideriamo solo equilibrio tra le esigenze di tutti: cose che sono già contenute nel regolamento comunale, che andrebbe semplicemente fatto applicare"

immagine di repertorio

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"Siamo un gruppo di persone residenti in darsena e nel centro storico: visto che ultimamente si parla molto del porto vorremmo dire la nostra, dal punto di vista di semplici cittadini". Si apre con queste parola la lettera che un gruppo di cittadini della darsena e del centro storico di Savona ha voluto recapitare alla nostra redazione: oggetto della missiva la situazione della zona in cui vivono.

"Concordiamo con l’assessore alla Sicurezza Barbara Pasquali e con il Questore Alessandra Simone quando affermano che il problema vada oltre la rissa dello scorso sabato notte - spiegano gli abitanti della zona - si tratta principalmente di instaurare una convivenza pacifica tra abitanti, esercenti e fruitori della zona, senza negare il disagio (giovanile e non solo) che purtroppo è diventato una cifra caratterizzante di molte città europee. Non comprendiamo invece come dalla Prefettura si affermi che il fatto è sporadico: l’unica cosa sporadica è che stavolta un video è finito sui giornali, perché chiunque abita qui denuncia da diversi anni il degrado in cui sono finite le notti della movida tra karaoke a tutto volume, discoteche in piazza, risse schiamazzi e atti vandalici di ogni tipo".

"L’importante risorsa economica rappresentata dalla vita notturna non può prescindere dalla qualità di vita di chi in queste zone abita e ha contribuito a riqualificarle ristrutturando appartamenti, tetti e facciate. Siamo felici di abitare in un quartiere vivo, ma vivo non significa allo sbando. Ci teniamo che rimanga una zona strategica, in cui sia garantita anche la qualità di vita di chi ci abita. Anche per questo riteniamo che gli esercenti siano i primi ad avere interesse che i nostri quartieri siano vivibili e gradevoli. E la maggior parte di loro lavora in questo senso, a fronte purtroppo di qualche irresponsabile interessato solo al proprio immediato guadagno, che non capisce che se la zona si degrada poi il suo locale non vale più nulla. Coloro che se ne sono andati l’hanno fatto dopo aver chiesto ripetutamente a queste persone di abbassare il volume".

"Volume insostenibile ad orari insostenibili. Musica di terz’ordine che contribuisce ad aggregare personaggi disturbanti che continuano fin verso l’alba con i loro schiamazzi da ubriachi o strafatti. Quindi noi diciamo sì a tutti i locali che offrano dall’aperitivo al dopo cena, purché non fomentino insonnia, sbronze e frastuono di decibel. Non chiediamo una zona militarizzata, desideriamo solo equilibrio tra le esigenze di tutti; e siamo ben disposti ad aiutare le autorità segnalando episodi gravi anche documentandoli con riprese video, ma chiediamo anche risposte a chi è preposto a darle perché la responsabilità e l’azione dei cittadini non può e non deve soppiantare quella delle Istituzioni".

"E tutte le cose che chiediamo - concludono i firmatari della lettera - sono già contenute nel regolamento comunale, che andrebbe semplicemente fatto applicare".

Redazione

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