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Economia | 01 aprile 2022, 07:00

La Milano-Sanremo è di Mohorič: lo sloveno può puntare anche al Giro d'Italia?

Si è da poco conclusa l’edizione 2022 della Milano-Sanremo e a vincere la Classicissima di Primavera è stato lo sloveno Matej Mohorič che grazie a una discesa da sogno è riuscito a staccare tutti a pochi km dal traguardo-

La Milano-Sanremo è di Mohorič: lo sloveno può puntare anche al Giro d’Italia?

Si è da poco conclusa l’edizione 2022 della Milano-Sanremo e a vincere la Classicissima di Primavera è stato lo sloveno Matej Mohorič che grazie a una discesa da sogno è riuscito a staccare tutti a pochi km dal traguardo, conquistando così la prima Milano-Sanremo in carriera. Mohorič è solo l’ultimo sloveno che negli ultimi anni sta riuscendo a mettersi in mostra a livello mondiale, e oggi cercheremo di capire se il fenomeno classe ’95 potrà togliersi delle belle soddisfazioni anche in vista della prossima edizione del Giro d’Italia.

 

Il Giro d’Italia al momento non ha un padrone

Ancora una volta il Giro d’Italia sembra non avere un padrone, almeno alla vigilia della Corsa Rosa. Sono diverse edizioni che il Giro non vede tra i propri protagonisti i ciclisti più forti al mondo che preferiscono dedicarsi solo ed esclusivamente al Tour de France, snobbando di fatto la Corsa Rosa. Il vincitore della passata edizione, il colombiano Egan Bernal, qualche mese fa, durante gli allenamenti condotti in patria, ha subito un terribile infortunio che avrebbe potuto porre fine anticipatamente alla sua carriera e ovviamente non sarà tra gli arruolabili in vista del Giro.

Salgono quindi le quotazioni di Mohorič che in passato ha dimostrato in più di un’occasione di essere temibile anche nelle corse di tre settimane, ma che sta riuscendo a dimostrare tutto il suo immenso talento principalmente nelle classiche di un giorno o in quelle di breve durata, come la Tirreno-Adriatico. Al Giro non parteciperà invece Tadej Pogacar che a fine marzo secondo le quote sul ciclismo di Betway Sports è il principale candidato per la vittoria del prossimo Tour de France, il terzo consecutivo, che lo proietterebbe ancor di più nella storia di questo sport. Non dovrebbe partecipare alla Corsa Rosa neanche il nostro Damiano Caruso che, reduce dal secondo posto al Giro l’anno passato, dovrebbe dedicarsi soltanto al Tour alla ricerca di una vittoria di tappa.

 

Cosa aspettarsi dal Tour de France

Negli ultimi anni sta crescendo il fronte di coloro i quali sono polemici nei confronti della scelta dei migliori ciclisti al mondo di prendere parte unicamente al Tour francese. Eppure sono anni che assistiamo a questo trend senza che sia stato preso nessun provvedimento e la sensazione è che in futuro tale situazione andrà ad aggravarsi ulteriormente. C’è il concreto rischio che corse storiche del calibro del Giro d’Italia e della Vuelta via via perdano sempre più fascino, decretando di fatto la fine del ciclismo come l’abbiamo conosciuto sino a oggi.

In vista della prossima edizione della Grande Boucle, il grande favorito per la vittoria, come detto, è il campione in carica Tadej Pogacar che si candida a diventare uno dei più forti della storia di questo sport. Lo sloveno continua a crescere di stagione in stagione, è sempre più competitivo sia dal punto di vista squisitamente tecnico, che dal punto di vista mentale, ed ha ormai raggiunto una consapevolezza nei propri mezzi talmente elevata che incute timore nei suoi avversari ancor prima di iniziare le corse.

I suoi ultimi trionfi alla Tirreno-Adriatico e alle Strade Bianche ci raccontano di un ciclista che ha tutto per aggiudicarsi tutto ciò che c’è da vincere nei prossimi 10 anni e non vediamo l’ora di scoprire se quest’anno si infiammerà nuovamente la rivalità con il suo connazionale Roglic che, dal canto suo, non ha nessuna intenzione di soccombere sotto i colpi di Tadej. Data l’assenza di Bernal che starà fuori dalle corse per un bel po’, sono proprio i due sloveni i principali candidati per la vittoria del prossima Tour de France.

Latitano invece gli azzurri in grado di correre per vincere una corsa di tre settimane: paradossalmente le uniche speranze ci giungono dai veterani Nibali e Caruso che non hanno più la gamba dei giorni migliori, ma che sembrano essere ancora gli unici in grado di lottare per la classifica generale. C’è poi enorme interesse nello scoprire se il nostro Pippo Ganna, grazie all’aiuto del team di professionisti dell'INEOS Granadier, riuscirà a trasformarsi da straordinario cronoman a uomo in grado di vincere anche una corsa di tre settimane, ma la sensazione è che il nostro Pippo debba fare un tentativo e sacrificare un paio di stagioni per raggiungere il proprio sogno.

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