Il 15 di marzo scorso si è chiuso un incubo per Marco Melgrati, sindaco di Alassio, assolto definitivamente dall'ignominiosa accusa di aver sottratto, durante il suo mandato di Consigliere Regionale, alle casse della Regione, rimborsi per spese non istituzionali.
In primo grado era stato condannato a 2 anni, 11 mesi e 15 giorni con la successiva sospensione per 18 mesi dalla carica di sindaco. 15 giorni fa la nuova conferma: la Cassazione ha ritenuto inammissibile il ricorso della Procura di Genova alla sentenza d'appello, mettendo la parola fine a "un'odissea di quasi un decennio" (QUI la notizia). E ieri sera, in apertura del consiglio comunale riunitosi in seduta pubblica, il sindaco Melgrati ha esordito proprio con una comunicazione personale sull’argomento, che ha consegnato anche ad un messaggio pubblico sui social e ad un comunicato indirizzato alle testate: “Il 17 marzo scorso scrivevo su Facebook, dopo una giornata di riflessione sull'ennesima assoluzione, la 35esima su 35 processi, forse la più importante, che era giunto il momento di bilanci... soprattutto di un grazie al mio avvocato, l'On. Franco Vazio, che mi ha sempre assistito con una passione, una professionalità e un’amicizia che va ben oltre il suo ruolo di avvocato difensore. Peraltro, la Suprema Corte di Cassazione ha prima confermato l'assoluzione della Corte di Appello di Genova, perché il fatto non sussiste, e poi rigettato il ricorso della Procura di Genova”.
“Per il resto sono disgustato di certa maniera di spettacolarizzazione della Giustizia da parte di pm in cerca di visibilità sulla pelle dei cittadini che hanno dimostrato ancora una volta la loro onestà- prosegue Melgrati - Val la pena di dire: ma chi ce lo fa fare? La risposta è solo una: voglio bene alla mia città e ritengo, forse con un poco di presunzione, suffragata dai fatti, di essere l'unico sindaco in grado di realizzare per la mia città opere pubbliche importanti con l'appoggio e la condivisione della mia squadra di amministratori e il supporto fondamentale degli uffici comunali, dai dirigenti all'ultimo impiegato. L’ho dimostrato dei due mandati precedenti, lo sto dimostrando ora”.
“Dopo il mio ultimo mandato in comune, i due sindaci che si sono succeduti non sono riusciti a realizzare nemmeno un'opera pubblica degna di nota, a fronte di tutte quelle che ho realizzato e che stanno per partire. Lo sentirete tra poco con l'approvazione dell'avanzo di bilancio, noi con la mia squadra, con questo gruppo di maggioranza, assessori e consiglieri...nonostante la pandemia, nonostante l'esponenziale aumento dei prezzi dell'edilizia delle materie prime”.
“È vero è stata la fine di un incubo, ma chi mi ripaga della gogna mediatica, dei dieci anni di tribolazioni, del marchio di uno che si è appropriato indebitamente di denaro pubblico, di un anno e mezzo di sospensione da sindaco, rivelatasi illegittima, alla luce di una legge, la Severino, che dovrebbe essere dichiarata incostituzionale, perché un cittadino in Italia è innocente fino al terzo grado di giudizio e la sospensione è comunque una pena accessoria? – si chiede - In Italia non paga nessuno... Ma quello che è importante è che sia stata dimostrata la mia integrità morale e politica dopo 3 processi conclusi con altrettante assoluzioni. E questo non me lo può togliere nessuno”.
“Posso essere simpatico, antipatico, apparire supponente, mentre sono sensibile e sempre disponibile per tutti. Il mio ufficio è sempre aperto a tutti e chi non viene in comune viene nel mio ufficio privato nel pomeriggio – sottolinea -. Questa è una città strana dove se fai una cosa bene è data per scontata, se fai un piccolo errore vieni messo in croce, ma si sa, nessuno è profeta in patria. Io vi assicuro che continuerò con rinnovato impegno per rendere questa città sempre più bella e accogliente, nonostante la cecità di molti sulle strategie da seguire e il livore dei miei detrattori. Nemici no, perché per me non esistono nemici, ma solo oppositori o solo poveri invidiosi. Poi nessuno è perfetto e io certo non lo sono, ma sono fiero di cosa ho realizzato e continuerò a fare per la mia città".
Sollevato, quindi, l’'innocente seriale', come lo stesso Melgrati si è definito con ironia dopo la sentenza di assoluzione, per sdrammatizzare una situazione che in realtà lo ha colpito in maniera profonda. Con rinnovato entusiasmo, probabilmente pronto per un Melgrati quater il prossimo anno, quando Alassio sarà chiamata a eleggere il suo sindaco.














