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Politica | 23 settembre 2022, 14:28

Tra poche ore stop alla campagna elettorale: scatta il silenzio prima del voto

Da mezzanotte, stop a comizi e dichiarazioni elettorali

Tra poche ore stop alla campagna elettorale: scatta il silenzio prima del voto

Ormai a poco meno di due giorni dal voto, si avvicina la chiusura della campagna elettorale. Dalla mezzanotte di quest’oggi stop a comizi e dichiarazioni elettorali, per lasciare lo spazio di riflettere ai cittadini senza il tam tam dei politici.

Il silenzio elettorale è una legge del 1956 che garantisce ai cittadini che "Nel giorno precedente e in quelli stabiliti per le elezioni sono vietati i comizi e le riunioni di propaganda elettorale diretta o indiretta, in luoghi pubblici o aperti al pubblico, nonché la nuova affissione di stampati, giornali murali od altri o manifesti di propaganda o l'applicazione di striscioni, drappi o impianti luminosi. Nei giorni destinati alla votazione è vietata, altresì, ogni propaganda elettorale entro il raggio di 200 metri dall'ingresso delle sezioni elettorali".

Ancora in vigore, la norma è stata aggiornata nel 1975, con la legge 130 del 24 aprile. Per chi non rispetta il silenzio elettorale, sono previste multe da 103 a 1.032 euro (all’epoca dell’aggiornamento da 50mila a 500mila lire) e la reclusione fino ad un anno. Si legge, infatti, all'articolo 8: “"Nel giorno precedente ed in quelli stabiliti per le elezioni sono vietati i comizi, le riunioni di propaganda elettorale diretta o indiretta, in luoghi pubblici o aperti al pubblico, la nuova affissione di stampati, giornali murali o altri e manifesti di propaganda. Nei giorni destinati alla votazione altresì è vietata ogni forma di propaganda elettorale entro il raggio di 200 metri dall'ingresso delle sezioni elettorali. Chiunque contravviene alle norme di cui al presente articolo è punito con la reclusione fino ad un anno e con la multa da lire 50.000 a lire 500.000".

Nel decreto legge 807 del 6 dicembre 1984 viene specificato inoltre che “nel giorno precedente e in quello stabilito per le elezioni è fatto divieto anche alle emittenti radiotelevisive private di diffondere propaganda elettorale”.

Internet e le piattaforme social non sono citate nella normativa. Agcom ha però tracciato delle linee guida che risalgono alle ultime elezioni europee ed esiste la lettera del 2019 alle Prefetture e al Ministero dell'Interno che invita a far rispettare il silenzio elettorale anche sui social network. È infatti specificato che “non bisogna fare propaganda in luogo pubblico e la Cassazione dice che i social sono un luogo pubblico. Perciò il combinato disposto di queste due cose dovrebbe far pensare che c'è una violazione del silenzio elettorale anche sul web”. Ad oggi però, l'applicabilità del silenzio elettorale ai social media resta al centro di diverse interpretazioni.

Redazione

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