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Attualità | 27 gennaio 2023, 13:02

Giorno della Memoria, Albenga ricorda 16 deportati ingauni: “Da questa stazione sono partiti e mai tornati” (FOTO e VIDEO)

In piazza Matteotti la cerimonia di inaugurazione di 16 pietre della memoria a loro dedicate e che vanno a integrarsi nel “Cammino della Memoria”

Giorno della Memoria, Albenga ricorda 16 deportati ingauni: “Da questa stazione sono partiti e mai tornati” (FOTO e VIDEO)

Da questa stazione sono partiti e non sono mai tornati”: Mario Amoretti, Angelo Pastorino, Nicola Podestà, Paolo Salvi, Emilio Balletti, Eugenio Ansaldi, Luigi Savasini, Ezio Dolla, Guido Calvi, Angelo Chiarlo, Massimo Lagorio, Bartolomeo Lorenzini, Camillo Maggioni, Antonio Michero, Tullio Panero, Nazareno Siena. 

Sedici, 8 politici e 8 militari, i deportati che partirono dalla stazione di Albenga nel 1943 e non fecero mai più ritorno. Oggi, 27 gennaio 2023, nel Giorno della Memoria, con una cerimonia intensa e commovente vengono ricordati proprio in quella stazione in cui avrebbero dovuto tornare dal viaggio dell’orrore. 

Sedici le pietre della memoria a loro dedicate inaugurate ad Albenga, Medaglia d'oro al Valor Civile, in piazza Matteotti e che vanno ad integrarsi nel “Cammino della Memoria”, progetto voluto dall'ANPI sez. di Leca e Albenga con la collaborazione dello storico locale e ideatore professor Mario Moscardini e del Comune, inaugurato lo scorso 25 Aprile e volto a ricordare il sacrificio dei 59 Martiri della Foce e i loro ultimi passi verso il tragico destino.

Ci sono due grandi rischi: l’oblio e, ancora peggio, il revisionismo storico. Per questo è importante essere qui oggi, per ricordare ed evitare che questo possa succedere. È nostro obbligo morale impedirlo – afferma il sindaco Riccardo Tomatis nel toccante discorso rivolto agli studenti delle scuole ingaune presenti alla cerimonia -. Primo Levi scrisse ‘Chi non ricorda il proprio passato è condannato a riviverlo’ e la mia generazione ha potuto mantenere vivo il ricordo. Noi abbiamo avuto un vantaggio rispetto a voi: abbiamo potuto ascoltare chi quei momenti li ha vissuti personalmente. Purtroppo, poco per volta, quelle persone stanno scomparendo. Avrete un compito più difficile del nostro, perché non avrete più nessuno che porterà la propria testimonianza diretta. Dovrete fare ancora di più, quindi”. 

L’odio razziale è una malattia da cui non si potrà mai guarire, e per questo dovremo impegnarci a combatterla con ogni mezzo, mai abbandonare la battaglia, per evitare situazioni irrimediabili. Noi confidiamo in voi giovani: la memoria deve esserci tutti i giorni, non solo oggi. Impegnatevi a dare il vostro contributo affinché ciò che è successo, non si ripeta mai più”, conclude il primo cittadino di Albenga. 

Il sindaco Tomatis, il professor Moscardini, Ester Bozzano (Anpi)  e la responsabile di Aned, con parole intense, piene di ricordo e dolore, ma anche di speranza per un futuro migliore, hanno tutti sottolineato l’importanza di mantenere viva la memoria e di tramandare ai giovani, attraverso iniziative tangibili, la storia di quanto accaduto. Non deve succedere “mai più, mai più”. 

Le 16 pietre della memoria sono state svelate dagli alunni albenganesi, prima della benedizione da parte di don Pablo Aloy. 

Alla cerimonia erano presenti le principali autorità civili, religiose e militari, le associazioni combattentistiche, le Anpi del comprensorio, L’Aned, la Fivl e le altre associazioni che si sono volute ritrovare per commemorare le vittime di questa terribile pagina di storia.

Importantissima inoltre la partecipazione attiva dei ragazzi delle scuole del territorio ingauno che, oltre a ricordare i nomi delle 16 vittime e il significato di “deportati politici” e “militari internati”, hanno dato lettura delle lettere e delle cartoline dai campi.

Maria Gramaglia

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