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Attualità | 29 marzo 2023, 11:48

Carcere nel savonese, il sindacato della Polizia Penitenziaria chiama all'accelerata: "Intanto recuperare il Sant'Agostino"

Il segretario Capece scrive al ministro Nordio chiedendo di dotare la nostra provincia di una casa di arresto o presidio per l’esecuzione penale esterna sfruttando la struttura del capoluogo

Carcere nel savonese, il sindacato della Polizia Penitenziaria prende posizione: "Riconvertire il Sant'Agostino"

Mentre sembra sempre più accreditata la scelta della Val Bormida, con Cairo Montenotte che pare in netto vantaggio rispetto a Cengio quale comune scelto per ospitare nuovamente una casa circondariale nella nostra provincia, è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE) a prendere posizione in merito con una proposta finora rimasta ai margini della discussione: riconvertire in carcere il Sant'Agostino di Savona e sfruttarlo come presidio per coloro che scontano una pena sul territorio senza però essere fisicamente detenuti in struttura.

“Credo che la città di Savona e il suo territorio non possano più aspettare l’edificazione di un nuovo carcere" è l'appello che arriva direttamente dal segretario nazionale Donate Capece che nei giorni scorsi ha scritto al Ministro della Giustizia Carlo Nordio "evidenziando quanto sia prioritario accelerare le procedure amministrative", specialmente considerando come la città della Torrette, nonostante sia sede di Tribunale, sia al contempo "l’unica provincia in Italia a non avere un istituto di pena, alla faccia delle promesse dei vari politici, della territorialità della pena ma soprattutto della Costituzione".

Lo stesso Capece, nell’apprezzare “l’impegno del prefetto di Savona, Enrico Gullotti, per favorire la costruzione di un nuovo carcere nel Savonese” constata però che, dopo la riunione dello scorso 29 novembre presso la Prefettura savonese e la lettera dello scorso gennaio dell’Ordine degli avvocati di Savona al Guardasigilli, “tutto sembra essersi fermato”.

Anche il segretario regionale SAPPE Vincenzo Tristaino ricorda poi come, in occasione della recente visita in Liguria del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro lo scorso 13 marzo, il primo e più rappresentativo Sindacato della Polizia Penitenziaria abbia chiesto di accelerare i tempi per la realizzazione del nuovo carcere in provincia, evidenziando come chiudere il S. Agostino così, dall’oggi al domani, senza alcun confronto con il SAPPE e con gli altri sindacati, senza alcuna garanzia e certezza per poliziotti e detenuti, è stato un grave errore. Tutto ciò ha innescato un’ulteriore ricaduta negativa sui familiari dei detenuti, sugli avvocati, sulla magistratura, sulla Polizia Penitenziaria e su tutto quel corposo mondo che orbita intorno al carcere. Dimenticando invece gli aspetti positivi che un carcere produce sul territorio”. 

La richiesta del segretario nazionale è quindi quella di accelerare recuperando gli spazi già esistenti nel capoluogo: "Parallelamente a sollecitare affinché si accelerino le procedure amministrative  per costruire il nuovo carcere,  io credo si debba riconvertire, come il SAPPE chiede da anni, l’ex carcere di Sant'Agostino di Savona a struttura per l’accoglienza dei soggetti ammessi all’area penale esterna ossia destinare la struttura a casa di arresto o presidio per l’esecuzione penale esterna, per coloro cioè che scontano una pena sul territorio senza però essere fisicamente detenuti in una struttura".

 

Redazione

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