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Politica | 29 settembre 2023, 20:57

Svolta vicina per l'ex Savam: il comune di Altare si occuperà direttamente della messa in sicurezza, la minoranza resta dubbiosa

L'amministrazione Briano ha comunicato alla società "Città del Vetro" l'avvio del procedimento amministrativo per l'esecuzione d'ufficio

Svolta vicina per l'ex Savam: il comune di Altare si occuperà direttamente della messa in sicurezza, la minoranza resta dubbiosa

Ex Savam di Altare, la fumata bianca sembra dietro all'angolo. Nel pomeriggio odierno si è tenuto il Consiglio comunale monotematico richiesto dall'opposizione. Una seduta di poco meno di due ore nella quale non sono mancati momenti concitati. 

"L'abbattimento parziale (fino a tre metri e mezzo) del forno Oscar con la rimozione dei detriti è stato autorizzato dalla Soprintendenza. Parallelamente, è in corso uno studio per garantire la messa in sicurezza del forno San Rocco, un'operazione complessa che richiede attenzione e pianificazione approfondita", ha spiegato il sindaco Roberto Briano. 

Nella giornata di ieri, il comune valbormidese ha deciso di agire nei confronti di "Città del Vetro", l'attuale proprietaria dell'area. Riconoscendo l'inottemperanza e la definitiva incapacità della società di portare a termine il mandato affidatole, come evidenziato in una nota dello scorso 14 agosto, l'amministrazione Briano ha comunicato l'avvio di un procedimento amministrativo per l'esecuzione d'ufficio.

"Città del Vetro non ha mai avuto l'interesse di aprire il cantiere - attacca il primo cittadino Si sono trincerati dietro un non problema, quello della ciminiera, per non fare realmente niente. Non avremo mai voluto arrivare a questa situazione, poiché entrando in un'area privata, come sindaco, rischio una denuncia. Ma era l'unica cosa fare". 

"L'avvio del procedimento amministrativo per l'esecuzione d'ufficio rappresenta l'inizio della procedura - prosegue Briano - Trascorso il termine di legge di 10 giorni, a partire dalla data della comunicazione, entro la quale la proprietà potrà presentare memorie o documentazioni, il comune anche senza comunicazioni ufficiali della società, avrà la possibilità di intervenire direttamente per l’esecuzione delle opere necessarie alla riapertura della viabilità". 

Successivamente, tecnici specializzati e una ditta qualificata saranno incaricati di condurre misurazioni e analisi all'interno dell'Ex Savam per preparare il terreno per le prossime fasi di lavorazione: "Le valutazioni possibili dall'esterno della proprietà privata, incluso l'utilizzo di droni, sono già state effettuate. Avremo una visione più precisa una volta che i tecnici entreranno nell'area", sottolinea il sindaco. 

L'amministrazione comunale ha preventivato una spesa di 190mila euro. Tale somma verrà coperta riducendo le spese di ufficio e con l'avanzo di bilancio. La priorità sarà data alla riqualificazione dei fabbricati prospicienti alla strada comunale per ripristinare la viabilità il prima possibile. Riguardo al forno San Rocco, il primo cittadino ha spiegato: "Essendo una lavorazione più complessa ed articolata, necessita di una progettazione strutturale, alla quale si sta già provvedendo.

Sebbene non sia stata stabilita una data precisa, l'obiettivo dell'amministrazione comunale è riaprire prima via XXV Aprile, per poi procedere con via Cesio: "Non possiamo ancora fornire date definite, ma stiamo lavorando per risolvere questa situazione", conclude Briano. Alla fine dell'intervento, il comune agirà legalmente per rivalersi sulla proprietà per tutto quanto ha dovuto finanziare.

Le spiegazioni tuttavia non hanno convito l'opposizione: "E' passato praticamente un anno e siamo sempre allo stesso punto. L'esito del Consiglio comunale non mi lasciato per niente soddisfatto. Ancora una volta non abbiamo avuto nessuna tempistica - commenta Giuseppe Grisolia, capogruppo di "Altare con noi - Insieme" - Domani alla ore 10 ci sarà una manifestazione contro la chiusura delle nostre strade. Durante la seduta abbiamo nuovamente invitato il sindaco e tutta la maggioranza a partecipare, poiché la protesta, è rivolta contro le autorità e la burocrazia". 

"Ho dato l’adesione all’iniziativa del collega di minoranza Grisolia, perché credo che in questo difficile momento del paese sia necessario essere uniti contro una situazione generalizzata che non ha avuto eguali nel passato", aggiunge la consigliere comunale indipendente Rita Scotti. 

"Credo che questa problematica si possa affrontare solo con l'unione di tutti i membri del consiglio comunale e di tutte le persone che vogliano dare il proprio contributo: per questo motivo durante il Consiglio comunale, ho proposto un tavolo di lavoro che ci veda coinvolti tutti, in modo da poter affrontare la Soprintendenza delle belle arti con fermezza e comunione di intenti. Invece, ancora una volta, come membri del consiglio comunale, ci troviamo ad avere le informazioni "di seconda mano": ancor prima dell'inizio del consiglio, dalla pagina Facebook "Comune di Altare, apprendevamo quello di cui si sarebbe discusso durante la seduta"

"Per quanto riguarda il dibattito, posso dire che al di là delle solite affermazioni che vorrebbero ostentare certezze, come prevedibile, la situazione sul fronte ex Savam è praticamente immutata rispetto ad un anno fa. L’unico passo avanti è stato quello dell’autorizzazione a demolire il forno Oscar, mentre per il San Rocco si vorrebbe mantenerlo con costi enormi. Ma più incredibile è che a farsi carico di tutti questi costi siano le casse comunali di Altare, col rischio che le somme di progettazione ed esecuzione dei lavori non vengano più recuperate, come anche le imposte già maturate". 

"Le maggiori spese rispetto alla semplice demolizione sono notevoli e servono solo per conservare quei muri secondo la volontà e gli scopi propri della soprintendenza, la quale tuttavia si rifiuta inspiegabilmente di contribuire, pur avendone la possibilità di legge. Non è questo il principio di lealtà e buona fede con la quale deve agire un ente pubblico! L’amministrazione comunale di Altare, da parte sua, si è resa ostaggio di questa pretesa e non sa farsi le proprie ragioni. Questa debolezza peserà molto su tutti noi perché l’indebitamento ci costringerà a risparmi negli anni futuri". 

"Ma ancor peggio è che i tempi dell’iter sono ancora lunghi, sia per poter accedere d’autorità ad un’area privata, ma anche per avere un progetto e per affidare i lavori, che poi andranno eseguiti con ulteriori mesi - conclude la Scotti - Sarebbe il momento che l’interruzione di questo pubblico servizio, che ci assilla da un anno, venga perseguita nelle dovute sedi perché tutto questo è andato oltre ogni possibile comprensione". 

Graziano De Valle

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