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Pietrese | 12 aprile 2024, 16:21

I sindaci De Vincenzi, Frascherelli, Dacquino, Oddo e Boetto ad Auschwitz e dal Cardinal Dziwisz

Un viaggio, a cui hanno preso parte anche i parroci Fra Girolamo Staron e Don Carmelo Galeone, per riflettere e lavorare sul valore della pace e guardare al futuro con speranza

I sindaci De Vincenzi, Frascherelli, Dacquino, Oddo e Boetto ad Auschwitz e dal Cardinal Dziwisz

I sindaci di Pietra Ligure, Luigi De Vincenzi; Finale Ligure, Ugo Frascherelli; Borgio Verezzi, Renato Dacquino; Tovo San Giacomo, Alessandro Oddo; e Giustenice, Mauro Boetto, accompagnati dai parroci di Nostra Signora del Soccorso di Pietra Ligure, Fra Girolamo Staron, nativo della Polonia, e di San Pietro Apostolo di Borgio Verezzi, Don Carmelo Galeone, sono da alcuni giorni in visita privata in Polonia.

Un viaggio squisitamente personale ma altamente significativo in quella Polonia avamposto di civiltà e democrazia ai confini con la guerra ucraina che ha nelle tappe di Cracovia, con la visita al Cardinal Dziwisz, e di Auschwitz i momenti di maggior pregnanza valoriale e di riflessione e lavoro sulla pace e sulla memoria ma anche sulla possibilità di costruire un bene comune per le proprie comunità.

Ad un anno di distanza dall’inaugurazione dell’altare della Divina Misericordia, posto nella chiesa di Nostra Signora del Soccorso, celebrata proprio dal Cardinale Stanistlaw Dziwisz, Arcivescovo Emerito di Cracovia e per decenni Segretario particolare di Papa Giovanni Paolo II, i Sindaci delle cittadine rivierasche e della Val Maremola che lo avevano accolto in quell’occasione gli fanno visita, in Curia a Cracovia, per ringraziarlo della visita pietrese e raccogliere spunti di riflessione e lavoro per le molteplici sfide future, personali e non solo.

Momento molto significativo, svoltosi in un clima di amicizia, che ha portato il gruppo a riflettere sulla necessità di lavorare per la pace anche e soprattutto nel “piccolo” delle proprie comunità, con la consapevolezza che la pace non è un dato scontato ma si conquista, non è “per sempre” ma si sceglie tutti i giorni, non “cade dall’alto” ma è frutto di un lavoro concreto che ha bisogno di attenzione, di pazienza e anche di preghiere per corroborare l’attesa di un futuro migliore. La pace è una costruzione positiva che va ricercata con impegno, quello stesso impegno necessario alla cura e allo sviluppo delle comunità e delle cittadine che i Sindaci amministrano nella prospettiva di perseguirne il bene comune.

Sigillo di questo viaggio di amicizia e di “formazione” ma anche di “memoria” è Auschwitz, il campo di sterminio segno del male oscuro della storia ma anche il luogo dove affondano le radici di quella democrazia di cui i Sindaci sono rappresentanti e dove quelle radici vanno ricercate con quella perseveranza e assiduità più che mai necessaria oggi, quando soffiano fortissimi i venti di guerra, affinché non ci siano altre “Auschwitz”, né in Europa né in altre parti del mondo.

Redazione

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