Stavolta si fa davvero sul serio per il futuro di Piaggio. Dopo il via libera arrivato a ridosso dello scorso Natale (il 27 dicembre, ndr) da parte del Governo attraverso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, le due società che operano sotto il marchio Piaggio Aerospace (ossia Piaggio Aero Industries e Piaggio Aviation) sono pronte a passare in primavera all’azienda turca Baykar a conclusione del terzo bando di gara emanato dalla struttura commissariale in sei anni circa.
E’ stato infatti sottoscritto nelle scorse ore il contratto preliminare per la cessione dei complessi aziendali alla società leader nello sviluppo e produzione di sistemi UAV (veicoli aerei senza pilota) e tecnologie aerospaziali avanzate. Fondata nel 1986 da Ozdemir Bayraktar e oggi guidata dai tre figli, con alla presidenza Selcuk Bayraktar, noto per essere il genero del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, si tratta di un colosso che può vantare oltre 5mila dipendenti, con una specializzazione per l'appunto nella costruzione di velivoli senza pilota e droni da combattimento.
L’accordo è stato firmato dai Commissari Straordinari di Piaggio Aerospace, Carmelo Cosentino, Vincenzo Nicastro e Gianpaolo Davide Rossetti, con l’assistenza dello studio legale BonelliErede, e dall’Amministratore Delegato di Baykar, Haluk Bayraktar, con l’assistenza dello studio legale Gianni & Origoni.
Il closing dell’operazione, ossia il passaggio completo nelle mani dei nuovi proprietari, è previsto nella primavera di quest’anno, al verificarsi di una serie di condizioni, tra cui l’autorizzazione da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il quale eserciterà il cosiddetto "Golden Power", misura di cui dispone il Governo al fine di assicurare la tutela degli interessi essenziali della difesa e della sicurezza nazionale trattandosi per Piaggio di Aerospace di un'azienda strategica in tali ambiti.
Un'azione che pare quanto meno scontata anche in considerazione delle parole del ministro Adolfo Urso proprio in commento al primo passaggio formale dello scorso dicembre, quando aveva parlato di garanzie per il “rilancio dell’azienda, con una visione industriale chiara e ambiziosa [..] con una prospettiva produttiva di lungo periodo”.
Da parte sua invece l'azienda turca, nel 2023 classificatasi tra i primi dieci esportatori del Paese al confine tra Asia ed Europa in tutti i settori con un fatturato di circa 2 miliardi di dollari (come riportato dall’istituto di ricerca Sipri nel rapporto 2023 sulle prime 100 aziende produttrici di armi e di servizi militari) fornendo i velivoli Bayraktar Tb2 Ucav e Bayraktar Akinci Ucav a un totale di 35 nazioni, si era detta “pronta ad espandere la sua influenza nel mercato aeronautico europeo preservando al contempo l'eredità storica di Piaggio e potenziando la sua capacità produttiva”.
Con il 65% del mercato globale delle esportazioni di UAV armati, inoltre, Baykar si distingue per le proprie capacità di sviluppo integrate verticalmente, progettando e producendo al proprio interno tutti i sottosistemi critici, inclusi hardware di volo avanzato e software di missione.
Nelle prossime settimane, inoltre, è prevista una consultazione con le rappresentanze sindacali, durante la quale, tra le altre cose, verrà presentato il piano industriale elaborato da Baykar per il rilancio dei complessi aziendali delle due società liguri.