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Attualità | 08 maggio 2025, 09:44

Porta a porta, sempre più savonesi si rivolgono al difensore civico e denunciano: "Sistema iniquo"

La raccolta firme lanciata da Alice Greta Marino ha superato le 4.300 firme tra quelle online e cartacee, mentre la petizione prosegue

Porta a porta, sempre più savonesi si rivolgono al difensore civico e denunciano: "Sistema iniquo"

Sono sempre di più i savonesi che, oltre a Federconsumatori, hanno deciso di rivolgersi al difensore civico Francesco Cozzi per l'introduzione del nuovo sistema di raccolta porta a porta in città. Sono cittadini che ritengono disparitario il sistema in quanto prevede i cassonetti con la scheda in centro e i mastelli singoli o bidoni condominiali nelle altre zone della città.

In una lunga e articolata lettera inviata al Difensore Civico della Regione Liguria, Marino denuncia una “palese disparità di trattamento” tra i residenti del centro storico e quelli delle altre zone cittadine.

Nel 2019, ricorda la promotrice, il Comune aveva approvato un piano che prevedeva l’introduzione dei cosiddetti cassonetti intelligenti – accessibili tramite tessera personale – in alcune aree centrali della città, giustificando anche un aumento della TARI del 5,9%. Tuttavia, negli anni successivi, il progetto è stato profondamente modificato, affidando la pianificazione a una società esterna (Contarina) e optando per un modello “porta a porta spinto” per la maggior parte della città.

"Del resto, lo stesso contratto, ai punti 5, 6 e 7 – prosegue Marino - prevede che il Concessionario debba attuare misure correttive in caso di servizi non conformi agli standard, adottare soluzioni integrative per nuove esigenze e correggere eventuali incongruenze nella gestione, previa comunicazione al Comune. In questo quadro dalle mille sfaccettature, ci siamo peraltro accorti che non è stato previsto l'ecobus per la raccolta nelle zone urbanisticamente complesse previsto dal disciplinare tecnico, posto a base di gara".

Solo il centro storico, si evidenzia nella lettera, circa il 15% delle utenze ha mantenuto il sistema dei cassonetti automatizzati. Il resto della popolazione, circa 49.000 cittadini, si trova invece a gestire in autonomia la movimentazione dei rifiuti, con obblighi rigidi: conservazione dei mastelli in casa, esposizione serale e ritiro entro le 12.30 del giorno successivo. In molti condomini, denunciano i residenti, mancano spazi idonei, e le mastelle finiscono spesso in strada, con evidenti disagi sul piano del decoro e della sicurezza.

"A parità di tassazione- spiega-  i cittadini sono trattati in modo profondamente diverso"

Nella lettera si sottolineano anche criticità logistiche, rischi igienico-sanitari, e problematiche di sicurezza, soprattutto in presenza di forti venti o marciapiedi occupati dai contenitori e viene chiesta l’estensione del sistema più moderno e meno invasivo a tutta la città, o in alternativa l’introduzione di isole ecologiche stradali controllate, come avviene in altre realtà italiane.

Altri cittadini si sono rivolti al deifensore civico. "A parità di obbligo di differenziare il rifiuto e a parità di determinazione del costo della TARI - scrivono - con queste modalità di raccolta, i Cittadini con i cassonetti intelligenti hanno decisamente più comodità, meno vincoli e responsabilità. Gli altri Cittadini invece hanno più vincoli, costi e responsabilità.

Inoltre, in relazione a rischi e responsabilità le chiediamo un Suo intervento in relazione al posizionamento dei mastelli individuali sulla pubblica via nei pressi dei portoni.

Starà ora  Difensore Civico, valutare le richieste di questi cittadini e al quale spetterà ora valutare la legittimità, l’equità e la sostenibilità del sistema adottato.

Elena Romanato

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