Nel vivo del dibattito sull’incarico conferito all’architetto Roberto Grossi per la direzione artistica del Finale Music Festival, interviene il gruppo consiliare “Scelgo Finale”.
Lo fa con una nota dalla consigliere Simona Simonetti dai toni decisi in difesa dell’incaricato e con forti critiche all’opposizione, toccando questioni di metodo, di merito e di trasparenza amministrativa.
“L’attacco personale a Roberto Grossi è sbagliato nel metodo e nel merito - esordisce - Nel merito perché proprio la giunta Frascherelli inaugurò la pratica di affidare esternamente le manifestazioni con consistenti forme di denaro. Allora il beneficiario era l’associazione I feel good Finale che per esempio nel 2017 ricevette 57.213€ diviso in 5 stanziamenti separati ma votati in un'unica delibera”.
Non solo. Per la consigliera di opposizione la questione è di metodo “perché l’attacco personale svilisce la politica e fomenta quel clima di odio che da tempo avvelena il confronto democratico. Un approccio largamente praticato anche da un partito nazionale come la Lega che ha sostenuto il gruppo di minoranza di Andrea Guzzi”
“Personalmente temo che la vera ragione di questo accanimento verso Roberto Grossi sia l’esposto che presentò sulla vicenda di Castelfranco - continua la consigliera -. Il prestigioso castello del Comune di Finale Ligure, restaurato con soldi pubblici (più di un milione di euro) e ormai è asservito alla attività privata di ristorazione e ricezione alberghiera”.
Una critica al trattamento del tema accompagnata però da un monito: “Come gruppo Scelgo Finale vigilerà su tutte le spese del Comune valutandone l’efficacia e la appropriatezza” conclude Simonetti.














