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Attualità | 09 giugno 2025, 11:37

Droni e tecnologie laser per progettare un ascensore che porti alla torre del Brandale

Il progetto è al centro di due tesi di laurea e prevede un impianto che passerebbe dalla torre Gambarana

Droni e tecnologie laser per effettuare rilievi accurati e progettare un ascensore che permetta alle persone con disabilità di raggiungere la torre del Brandale.

Sono questi gli obiettivi delle due tesi a cui stanno lavorando Zeil Guo, studente cinese, e Bahareh Ranjibar, studentessa iraniana, entrambi iscritti al corso di laurea magistrale in Engineering for Building Retrofitting del Dipartimento di Ingegneria civile, chimica e ambientale dell’Università di Genova.

Il progetto si basa sulla ricostruzione degli spazi interni della torre Gambarana, che si "appoggia" a quella del Brandale, per ospitare un ascensore. Zeil Guo si sta occupando in particolare dei rilievi, mentre Bahareh Ranjibar della progettazione dell’ascensore, che all’interno della torre Gambarana consentirebbe di raggiungere la sovrastante torre del Brandale.

La torre Gambarana è da tempo in stato di abbandono e versa in condizioni di degrado. La proprietà dell’edificio è incerta, a eccezione del piano terra, di proprietà della Diocesi. A causa della pericolosità dell'accesso, non è possibile effettuare rilievi dall’interno.

"Con i droni e la tecnologia laser – spiega la professoressa Paola Sulmona, che insieme a Marta Casanovaa del Dipartimento di Architettura e Design si occupa dei rilievi – stiamo lavorando per ricostruire virtualmente gli spazi interni e raccogliere i dati necessari alla progettazione dell’ascensore. In un primo momento si era ipotizzato di realizzare un ascensore esterno, ma successivamente si è valutata anche la possibilità di collocarlo all’interno della torre."

Attraverso la torre Gambarana, l’ascensore arriverebbe a quella del Brandale, consentendo l’accesso anche a persone con disabilità o difficoltà motorie.

Ad assistere ai rilievi anche Rinaldo Massucco e il nuovo presidente della Campanassa, Gianpiero Storti. "Nel quadro di ‘Savona città torrificata’ – ricorda Storti – nel Medioevo si contavano 50 torri in città. La Campanassa ha chiesto all’Università di Genova di contribuire alla valorizzazione del complesso monumentale del Brandale, e queste tesi vanno in quella direzione. Una prima tesi, realizzata da Camilla Sbardella, si era concentrata sulla parte strutturale della torre. Con queste nuove ricerche si prosegue il lavoro".

L'auspicio sarebbe che il Comune acquisisse la torre Gambarana, oggi fatiscente e in stato di abbandono, e la cui proprietà, purtroppo, resta incerta salvo il piano terra, per portare avanti il progetto.

Elena Romanato

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