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Attualità | 19 luglio 2025, 12:54

Stella, le associazioni animaliste contro la Sagra del Cinghiale: "Una mangiata in piena emergenza Peste Suina"

OSA e PAI definiscono la manifestazione "organizzata a danno degli animali e con il presunto coinvolgimento di associazioni di matrice parareligiosa"

Stella, le associazioni animaliste contro la Sagra del Cinghiale: "Una mangiata in piena emergenza Peste Suina"

A Santa Giustina di Stella va in scena oggi la tradizionale "Sagra del Cinghiale". Un evento che, secondo l'Osservatorio Savonese Animalista (OSA) e il Partito Animalista Italiano (PAI), stride con l'emergenza sanitaria della Peste Suina Africana e solleva seri interrogativi sulla sua opportunità e legittimità.

Le due sigle animaliste definiscono la manifestazione "organizzata a danno degli animali" e sottolineando con sconcerto il presunto coinvolgimento di "associazioni di matrice parareligiosa". Il cuore della polemica risiede nella palese contraddizione tra un evento che promuove il consumo di carne di cinghiale e la recentissima ordinanza firmata appena cinque giorni fa, il 14 luglio, dal Commissario Straordinario alla PSA, Vincenzo Filippini. L'ordinanza, la n. 3/2025, introduce nuovemisure per l'eradicazione e la sorveglianza della malattia, in un quadro epidemiologico che si è nuovamente aggravato. Proprio nelle ultime settimane, infatti, sono state rinvenute carcasse di animali infetti in zone limitrofe al Comune di Stella, dopo quasi due mesi di una stabilità che si è rivelata solo apparente. L'ultimo bollettino del 17 luglio conferma la provincia di Savona tra quelle con un aumento di casi.

"Ci chiediamo come sia possibile che una simile 'mangiata' possa essere ritenuta conforme ai divieti e alle prescrizioni di massima allerta contenuti nell'ordinanza," dichiarano congiuntamente PAI ed OSA. Il richiamo è al "principio di precauzione", un cardine della gestione delle emergenze sanitarie che, a loro avviso, avrebbe dovuto imporre uno stop a manifestazioni di questo tipo. "Anche ammettendo l'adozione di tutte le procedure sanitarie previste - proseguono - il margine di errore umano è una variabile concreta e pericolosa. Le conseguenze di una falla nei controlli potrebbero essere gravissime, non solo per la salute pubblica, ma per l'intera gestione della PSA a livello regionale".

Le critiche delle due associazioni non si fermano alla sagra, ma investono la strategia stessa del Commissario Filippini. L'ordinanza, pur prevedendo la costruzione di barriere fisiche per isolare le aree infette, continua a incentivare le catture e gli abbattimenti dei cinghiali. Una pratica che PAI e OSA definiscono "dolorosa e crudele", ma soprattutto controproducente. "Inseguire e abbattere i cinghiali in modo indiscriminato," spiegano, "produce spesso l'effetto opposto a quello desiderato: gli animali, spaventati, si disperdono sul territorio, allargando di fatto l'areale di diffusione del virus".

Redazione

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