Riceviamo e pubblichiamo:
Buonasera, vi scrivo per raccontare la mia esperienza con la differenziata porta a porta.
Nella mia famiglia siamo sempre stati grandi sostenitori della raccolta differenziata e fin da bambina (anni '90) i miei genitori mi hanno insegnato a differenziare correttamente per un fattore ambientale e, nel totale spirito del nostro essere "liguri", per recuperare e non gettare ciò che può avere nuova vita. Ora sono madre e i miei bimbi di 3 anni conoscono la differenza tra i diversi rifiuti perché è un tema caro sia a me che a mio marito.
Per questo motivo alla notizia dell'avvio della differenziata porta a porta su Savona eravamo entusiasti. Sia perché avremmo avuto l'assicurazione maggiore del fatto che i rifiuti sarebbero stati realmente differenziati, sia perché avrebbe costretto la fetta di cittadini che non ha mai differenziato nulla a farlo per forza.
Purtroppo ci siamo dovuti ricredere.
In centro, dove è noto esserci la più alta percentuale di cattivi "differenziatori", sono stati posti i bidoni intelligenti, che non risolvono affatto il problema e nel resto della città le cose sono state gestite in modo che gentilmente scelgo di definire superficiale.
Ho letto con l'amaro in bocca autoincensamenti dell'amministrazione sulla riduzione dei rifiuti conferiti, mentre gli angoli delle strade si trasformavano in piccole discariche. Abitiamo in zona Legino e durante le nostre passeggiate è immancabile trovare sacchetti misti lanciati nei cespugli di rovi a lato strada o montagnole di sacchetti vari in angoli abbandonati. Senza contare i rifiuti non ritirati che, nel caso della plastica conferita con il solo sacchetto, danno quel piacevole effetto discarica direttamente in mezzo alle abitazioni, quando non volano "via col vento" in una tetra e puzzolente citazione del colossal.
Inoltre una domanda mi preme. A noi sono stati consegnati i mastelli individuali per poi passare ai bidoni condominiali, quindi ognuno dei miei vicini si ritrova con un set inutilizzato di mastelli che Sea-S non ritira (sono appunto personalizzati). Questi mastelli qualcuno li dovrà pur pagare, giusto? E in tema appunto di produzione di rifiuti inutili, questi chili di plastica immotivata dove vengono inseriti nei bilanci così positivi che ci vengono presentati?
Tutto questo per dire che i Savonesi che non approvano questa gestione non sono solo quelli che non vogliono fare/non sono d'accordo con la differenziata, ma anche e soprattutto quelli che nella differenziata hanno sempre creduto e l' hanno sempre sostenuta.
Nicoletta Freccero














