/ Al Direttore

Al Direttore | 07 ottobre 2025, 12:18

L'associazione Italia-Israele di Savona ricorda il 7 ottobre

Lettera

L'associazione Italia-Israele di Savona ricorda il 7 ottobre

Riceviamo e pubblichiamo: 

"Due anni fa, il 7 ottobre 2023, in un’alba di Shabbat, le comunità pacifiche del Sud di Israele, nei kibbutzim e nelle cittadine sul confine, venivano svegliate da migliaia di razzi sparati da Hamas dalla Striscia di Gaza, razzi che avevano come unico obiettivo colpire per uccidere la popolazione civile israeliana. Contemporaneamente, centinaia e centinaia di terroristi sfondavano il confine, sciamavano in territorio israeliano e, seguiti poi da una seconda ondata fatta di civili gazawi, iniziavano la macelleria umana".

"Sì, perché il 7 ottobre è stata una macelleria umana, in cui non si è risparmiato nessuno: dai neonati ai vecchi, uccidendo, mutilando, bruciando, stuprando chiunque, senza alcuna pietà. Nemmeno gli animali — cani, gatti, mucche, cavalli — furono risparmiati in questa orgia di sangue e fanatismo religioso, di odio e ossessione antisemita, di pura barbarie".

"Ho purtroppo visto molte immagini e molti video di ciò che Hamas, con la collaborazione di migliaia di civili gazawi, ha compiuto quel giorno: immagini che non potrò mai dimenticare. Immagini e video per la maggior parte girati dagli stessi terroristi, inebriati e orgogliosi del sangue versato, orgogliosi di aver strappato i figli ai genitori, di averli assassinati davanti ai loro occhi, orgogliosi di aver mutilato il corpo delle donne ebree, di averle stuprate. Orgogliosi di essersi imbattuti in un festival della musica dove ballavano felici migliaia di giovani e di aver interrotto quella festa della vita portandoci la morte. Orgogliosi di aver rapito centinaia di esseri umani, vivi o morti, 50 dei quali sono ancora nelle loro mani". 

"Ho visto troppo di ciò che è stato il 7 ottobre anche quando ho visitato quei luoghi di dolore negli ultimi mesi. Ricordo la difficoltà dei sopravvissuti a recuperare fiducia nel prossimo: del resto, sino al 6 ottobre 2023 erano quasi 20.000 i gazawi che ogni giorno entravano in Israele per lavorarci, entravano nei kibbutzim, parlavano, mangiavano, lavoravano, ridevano con i residenti. C’era fiducia, c’era voglia di dialogo e di pace. La fiducia tradita". 

"Israele ha donato acquedotti (ben quattro pipelines) a Gaza, ha donato due grandi impianti per la depurazione delle acque reflue, ha donato due grandi impianti per la desalinizzazione delle acque di mare. Un po’ incompatibile con la logica del “genocidio”. L’unico obiettivo davvero genocidario è quello dello Statuto di Hamas, che si propone un mondo judenrein, ossia l’assassinio anche dell’ultimo ebreo sulla faccia della terra. Il neonazismo, quindi. Trovo osceno che oggi molti (per fortuna una minoranza) arrivino a definire il 7 ottobre come la “resistenza”; addirittura, qualcuno ha esibito uno striscione con scritto “Viva il 7 ottobre”. Viva l’assassinio di bambini? Viva lo stupro? Viva le mutilazioni genitali e non solo? Viva le decapitazioni con la vanga? Da nipote di partigiani, ho orrore per questo. Resistenza è mutilare il corpo delle donne? Resistenza è bruciare vive insieme intere famiglie? Resistenza è costringere i genitori ad assistere alle torture sui propri figli?".

"Provo orrore per chi ha questa idea della resistenza, perché non ha a cuore i diritti umani, ma soltanto l’odio. Deve fare i conti con la propria coscienza. Trovo orrendo parlare di genocidio, banalizzando i veri genocidi della Storia. Oggi non dobbiamo annacquare il ricordo di quelle vittime: lasciamo stare i “se” e i “ma”. Non facciamoci trascinare nel fango della banalizzazione di una strage ingiustificata, perché nessuna giustificazione può esserci per quella strage di innocenti, pianificata, voluta, cercata, goduta. Perché i terroristi l’hanno anche goduta, mandando subito online le proprie gesta, le loro risate davanti alla sofferenza, le urla di gioia sulle teste dei morti. Orrore, solo orrore, sul quale oggi spendere una parola in più sarebbe irrispettoso". 

"La nostra associazione ricorderà il 7 ottobre e pregherà per le vittime, per le loro famiglie e per tutti gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas a Finale Ligure, a Pietra Ligure e a Genova". 

Il presidente dell'associazione Italia-Israele di Savona

Avv. Cristina Franco

Lettera firmata

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium