Domani, domenica 19 ottobre, alle ore 10.20 in Piazza San Pietro a Roma, suor Maria Troncatti sarà proclamata Santa. Tra i sette beati che diventeranno santi, c’è anche lei — una figura profondamente legata alla città di Varazze, dove maturò la sua vocazione missionaria e lasciò un segno indelebile di fede e dedizione.
Nata a Corteno Golgi (Brescia) il 26 febbraio 1883, Maria Troncatti entrò giovanissima tra le Figlie di Maria Ausiliatrice, l’istituto fondato da Don Bosco e Santa Maria Domenica Mazzarello. La sua vita ebbe una svolta decisiva proprio a Varazze, dove fu inviata per un corso di assistenza sanitaria. Con lo scoppio della prima guerra mondiale, prestò servizio come infermiera crocerossina all’ospedale militare, accogliendo e curando con instancabile dedizione i soldati feriti provenienti dal fronte.
Il 25 giugno 1915, durante una terribile alluvione che colpì la città, suor Maria fece una promessa alla Madonna: “Se resterò viva, partirò missionaria.” Fu un voto che mantenne. Nel 1922 partì per l’Ecuador, dove dedicò tutta la sua vita ai popoli indigeni Shuar e Achuar, divenendo per loro infermiera, educatrice e “artigiana di pace e riconciliazione”.
A Varazze, il suo ricordo è ancora vivo. “La sua canonizzazione è motivo di profonda gioia anche per la nostra città, legata a suor Maria da un ricordo di fede e di speranza”, commenta il sindaco Luigi Pierfederici.
In Ecuador suor Maria si fece conoscere per la sua opera infaticabile a favore dei più poveri: fondò ospedali, scuole e centri di assistenza, contribuendo alla pacificazione tra le popolazioni locali. Morì nel 1969 in un incidente aereo nella foresta amazzonica, lasciando un’eredità di amore e servizio che ancora oggi ispira migliaia di fedeli.
















