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Sanità | 22 ottobre 2025, 14:23

A Finale taglio del nastro per la seconda “Casa di Comunità” in ASL2: “Una sanità più vicina con più vantaggi ai cittadini” (FOTO e VIDEO)

L'assessore regionale Nicolò: “Sulla logistica già al lavoro per trovare le giuste soluzioni. Il centro prelievi? Resterà più vicino”. Spazio particolare alla cardiologia e anche al volontariato

Dopo già alcune settimana di attività, ora è ufficialmente aperta con il taglio del nastro tenutosi nella mattinata odierna, la seconda “Casa di Comunità” in Asl 2 Savonese. E' quella negli spazi dell'ex ospedale Ruffini, in via della Pineta a Finale Ligure, uno dei tasselli del progetto di riorganizzazione territoriale della sanità ligure promosso dalla Regione con le varie azienda sanitarie, nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).

Si tratta della seconda struttura, come detto, presente nella provincia savonese, in attesa di altre che seguiranno nei prossimi mesi, dove il cittadino troverà tutti i servizi previsti dal decreto ministeriale: ambulatori specialistici, medici di medicina generale, infermieri di famiglia e di comunità, punto unico di accesso (PUA), CUP, fisioterapisti, consultorio e perfino uno spazio dedicato alle associazioni del terzo settore.

«Il valore aggiunto che porta è enorme, con una ricaduta diretta sui cittadini, che qui potranno trovare una risposta ai loro bisogni di salute: dai pazienti cronici alle persone che devono fare screening o esami di prevenzione. Queste strutture sono la risposta della sanità territoriale di prossimità, che si integra perfettamente con gli ospedali, che restano i luoghi dedicati ai ricoveri e alle indagini di secondo livello. Si tratta di due livelli complementari: l’integrazione è già parte del sistema sanitario regionale e permetterà, da qui in avanti, un miglioramento costante dei servizi ai cittadini» ha ricordato l'assessore regionale alla Sanità, Massimo Nicolò, intervenuto insieme ai vertici sanitari savonesi all'inaugurazione.

Un appuntamento che però porta con sé un dibattito sviluppatosi negli anni a Finale, mettendo primariamente in evidenza la questione logistica vista la zona decentrata, carente di parcheggi e per alcuni tratti impervia in quanto a viabilità. Ma anche la vicenda del centro prelievi, servizio ora affidato al centro Finale Salute di via Dante e per il quale si era paventata una soluzione proposta in locali del Comune finalese: «Sulla logistica sono convinto che si troverà una soluzione; per il punto prelievi, che è il tema più sentito dai finalesi, sarà collocato in aree più comode e accessibili. Qui però ho trovato spazi ampi, servizi già attivi, CUP e punto unico di accesso» ha commentato l'assessore.

«L’obiettivo è creare un luogo dove il paziente possa compiere un percorso di cura completo, integrando gli aspetti sanitari, sociali e amministrativi. Qui i pazienti possono essere seguiti e presi in carico in modo appropriato e continuativo, evitando che si ricorra impropriamente ai reparti per acuti» ha aggiunto la direttrice sociosanitaria dell'Asl 2, Monica Cirone

Che ha stilato poi un cronoprogramma delle prossime aperture: «Nei prossimi mesi attiveremo anche le altre quattro strutture previste - ha affermato - quella di Pietra Ligure entro dicembre, quella di via Collodi tra gennaio e febbraio, Vado Ligure intorno a marzo e infine quella di Cairo Montenotte, che sarà collocata all’interno dell’ospedale territoriale». Un percorso confermato dall'assessore Nicolò: «Siamo in linea con il cronoprogramma: entro marzo-aprile 2026, termine previsto dal PNRR, apriremo tutte le 32 Case della Comunità della Regione Liguria».

«La Casa della Comunità costituisce un modello innovativo di integrazione tra ospedale e territorio, capace di migliorare la continuità assistenziale, ridurre i ricoveri impropri e garantire risposte più tempestive e personalizzate ai bisogni dei cittadini - ha affermato quindi il direttore del Distretto Finalese Amatore Morando - Un presidio socio-sanitario di prossimità pensato per garantire ai cittadini servizi sanitari e assistenziali integrati, vicini al territorio e facilmente accessibili. La struttura rappresenta un punto di riferimento fondamentale per la promozione della salute, la prevenzione e la presa in carico dei bisogni della popolazione. Al suo interno operano équipe multiprofessionali composte da medici di medicina generale, specialisti, infermieri di famiglia e di comunità, assistenti sociali e altri operatori sanitari».

«La Casa della Comunità rappresenta un passo fondamentale per il potenziamento e la riorganizzazione dell'offerta socio-sanitaria sul territorio - ha tenuto ad aggiungere il dottor Michele Orlando, direttore generale di ASL2 - Grazie a questa struttura puntiamo a migliorare sia l'accessibilità ai diversi servizi sia la qualità complessiva dell'assistenza offerta. Si tratta di un tassello strategico nella costruzione di una rete integrata di servizi, in linea con le direttive del Sistema Sanitario Regionale».

Presente all'inaugurazione anche il consigliere e capogruppo in Regione di Fratelli d'Italia, Rocco Invernizzi, che in una nota ricorda: «E’ stata realizzata con un investimento di oltre 1 milione di euro, concepita come un polo sanitario integrato e multifunzionale. è un passo importante verso una sanità di prossimità. Confermiamo l'impegno a proseguire con determinazione: altre inaugurazioni sono previste a breve in zone strategiche».

Mattia Pastorino

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