La Filcams Cgil Savona conferma la propria piena adesione allo sciopero generale del 12 dicembre, proclamato dalla Cgil per rivendicare un nuovo modello di sviluppo capace di valorizzare davvero il lavoro e di garantire diritti, salari e tutele alle lavoratrici e ai lavoratori del terziario, del commercio, del turismo e dei servizi.
"Si tratta di settori centrali per l’economia savonese, ma allo stesso tempo tra i più colpiti da precarietà diffusa, bassi salari, instabilità contrattuale e da un progressivo peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro - spiegano dal sindacato - Il lento deterioramento del potere d’acquisto, aggravato dall’aumento dei prezzi e da anni di stagnazione salariale, rende ormai urgente un deciso intervento sui salari e sulle pensioni. Nei comparti che rappresentiamo, le retribuzioni sono spesso insufficienti a coprire i bisogni essenziali e risultano lontane da un reale riconoscimento del valore del lavoro svolto. Allo stesso tempo, la prospettiva di un nuovo innalzamento dell’età pensionabile rischia di colpire proprio chi vive condizioni lavorative più logoranti, caratterizzate da turni spezzati, lavoro notturno, intensificazione delle prestazioni e ritmi sempre più insostenibili".
La Filcams Cgil Savona ribadisce inoltre "la necessità di interrompere la scelta politica del riarmo e di destinare le risorse pubbliche alla sanità e all’istruzione, ambiti anch’essi fondamentali per il nostro territorio. La mancanza di investimenti adeguati nel welfare produce effetti diretti sulle condizioni materiali dei lavoratori che rappresentiamo, che quotidianamente si confrontano con servizi ridotti, liste d’attesa interminabili e difficoltà nell’accesso ai servizi educativi e formativi".
"Una delle criticità più gravi riguarda però la precarietà, divenuta ormai strutturale, soprattutto nella provincia di Savona. I settori del commercio, del turismo, dell’ospitalità e della ristorazione rappresentano circa il 40% delle imprese locali e più del 30% dell’occupazione complessiva. Nonostante ciò, nel 2024 solo il 9,5% degli occupati ha avuto un contratto stabile, mentre quasi il 90% è stato impiegato con forme contrattuali precarie: stagionali, a termine, intermittenti, in apprendistato o tramite somministrazione. Le proiezioni del 2025 confermano un’ulteriore involuzione, con i contratti stabili che nel secondo trimestre scendono al 5,6%. Un dato drammatico, peggiore delle già difficili medie regionale, del Nord Ovest e nazionale. Questa realtà racconta con chiarezza un mercato del lavoro frammentato e fragile, nel quale è sempre più difficile costruire una prospettiva di vita", spiegano dal sindacato.
"Accanto alla precarietà, un’altra questione fondamentale riguarda l’assenza, ormai cronica, di vere politiche industriali per il terziario, il terziario avanzato e l’industria turistica. Da anni il livello nazionale si limita a un approccio 'lasciar fare alle imprese', basato sulla difesa di interessi forti e di rendite consolidate, senza alcuna strategia che metta al centro la qualità del lavoro, l’innovazione e la sostenibilità. Questo modello ha favorito una competizione al ribasso, fondata sulla compressione dei salari e sulla riduzione dei diritti, con conseguenze pesantissime sulla qualità dell’occupazione e sulla capacità di sviluppo del territorio.E questa manovra va sempre in quella direzione, si sciopera e si scende in piazza per fermare questa deriva".
La Filcams Cgil Savona sostiene "la necessità di una politica industriale complessiva che superi questo paradigma fallimentare e punti invece sulla redistribuzione del reddito, sull’aumento della quota salari, su investimenti strutturali nell’innovazione, nella digitalizzazione dei servizi, nel turismo qualificato e nella valorizzazione delle competenze. Solo così sarà possibile rafforzare la domanda interna e avviare un meccanismo di crescita sostenibile e duratura, fondato sul lavoro stabile e di qualità. Parallelamente, è indispensabile una riforma fiscale realmente equa e progressiva, che alleggerisca il carico sui lavoratori dipendenti e pensionati e colpisca in maniera efficace evasione e rendite".
"Per tutte queste ragioni, invitiamo i lavoratori a prendere parte allo sciopero generale del 12 dicembre e alle iniziative previste sul territorio. La partecipazione e la mobilitazione sono oggi più che mai necessarie per riaffermare il valore del lavoro e per costruire un futuro fondato su diritti, dignità e giustizia sociale", concludono dal sindacato.














