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Politica | 06 novembre 2012, 11:22

Albenga, rimpasto di giunta. Ciangherotti replica a Pollio e Cangialosi: "Rinuncia ad incarichi in giunta, solo mezzo passo indietro"

Albenga, rimpasto di giunta. Ciangherotti replica a Pollio e Cangialosi: "Rinuncia ad incarichi in giunta, solo mezzo passo indietro"

"Chi, nel giro di un anno e mezzo, riesce a passare dalla
maggioranza alla minoranza, per poi tornare, per giunta “gratificato”,
nella maggioranza, difficilmente può dare lezioni di lealtà e
correttezza politica: se poi si ricorda le ragioni di questi giri di
valzer, la manovra si commenta da sé (chi ricorda sa bene a cosa mi
riferisco, mentre invece chi non ricorda non è certamente un cittadino
attento alla vita civile di Albenga ed è quindi inutile aprire qui il
discorso).

Nel merito di questa polemica ispirata dalle dichiarazioni dei
Consiglieri comunali Pollio e Cangialosi, credo sia giusto far
comprendere anche ai non addetti ai lavori che ricoprono ruoli di
responsabilità nella gestione della “agenda politica del governo” di
Albenga non solo esclusivamente  gli assessori, ma anche il Presidente
del Consiglio che di fatto è il regista nella calendarizzazione e
nella approvazione di tutte le delibere comunali (e quindi dei
provvedimenti più significativi per la vita della Città). Se Pollio e
Cangialosi giustamente ritengono a questo punto di fare un passo
indietro e di non accettare l'incarico di assessore, a maggior ragione
non dovrebbero neppure essere disponibili ad assumere l’incarico di
Presidente del Consiglio comunale da una maggioranza che, lungi dal
condividerne le idee politiche, si è anche vista recapitare un ricorso
al Tar (contro il Sindaco Guarnieri reo solo di avere solo applicato
la legge) avanzato da un componente nel Consiglio oggi rientrato nelle
file della maggioranza (forse sarebbe meglio non dire al Presidente
Monti che l’ Amministrazione Comunale per difendersi dal quel ricorso
ha già dovuto impegnare ad oggi €. 6.240).

Quanto al resto, è vero che non sono stato eletto ma chiamato a
svolgere l’incarico direttamente dal Sindaco con cui ho collaborato
con impegno e lealtà e che ancora oggi ringrazio per avermi consentito
di lavorare per la mia Città. Tuttavia non mi sembra di essere l'unico
"esterno": forse questo è il periodo in cui soggetti estranei ai
partiti riscuotono più fiducia e,comunque, quando cessa l’ incarico
tornano volentieri al proprio lavoro, anche contro le aspettative
della collettività che, potendo, avrebbe scelto di lasciarli ad
occuparsi della cosa pubblica.

Quanto ai soldi ricevuti per questi 31 mesi, posso assicurare che non
ho guadagnato nulla, ma siccome, per usare le parole del sommo poeta,
“ognun col proprio cuore l’ altrui misura”, ricordo ai Consiglieri
Pollio e Cangialosi che mi sono sempre pagato di tasca mia tutte le
trasferte a Roma, a Genova ed ovunque sia andato a  rappresentare le
esigenze e gli interessi di Albenga e che la mia indennità di
assessore (pari a netti €. 1160 al mese) costituiva un corrispettivo
inferiore a quello che avrei ricavato dedicando lo stesso tempo al mio
lavoro. A questo punto credo che chi svolge incarichi di
responsabilità nella vita della Amministrazione di Albenga dovrebbe
cercare di impegnarsi a risolvere i problemi della collettività,
lasciando da parte personalismi e polemiche sterili.


Eraldo Ciangherotti
Albenga

com.

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