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Politica | 31 ottobre 2013, 14:05

Comitato Difendiamo le nostre valli: "Sì all'Outdoor nel finalese, no all'autostrada Albenga-Pedrosa"

Avv. Ugo Frascherelli: "Conseguenze di questa scelta: cantierizzazione per dieci anni delle nostre valli, perdita del turismo, senza risolvere i problemi traffico"

Comitato Difendiamo le nostre valli: "Sì all'Outdoor nel finalese, no all'autostrada Albenga-Pedrosa"

Carlo Scrivano, Presidente dell’Unione albergatori della Provincia di Savona, nei giorni scorsi ha messo giustamente in evidenza il grande successo del turismo legato all’outdoor e come ciò rappresenti  un flusso positivo in costante crescita.

Purtroppo, con altre dichiarazioni, ha affermato che “per quanto riguarda il mercato del Nord Italia, ormai non è più differibile la realizzazione dell’autostrada Albenga – Pedrosa” .

"Ora ci sembra di tutta evidenza che, commenta il Comitato "Difendiamo le nostre valli", se si vuole puntare in futuro con maggiore impegno e determinazione sull’outdoor (e pare che tutti siano d’accordo), non si possa al contempo decidere la distruzione delle valli dei torrenti Pora e Aquila, della valle di Giustenice, tutti luoghi d’elezione per la pratica delle discipline sportive (mountain-bike, arrampicata e trekking, ecc.)".

 

"Ricordiamo, prosegue il Comitato, ancora una volta come il progetto di autostrada - comunicato agli Enti Locali - preveda il passaggio della stessa in viadotto sotto il Municipio di Rialto, l’attraversamento di Giustenice e la costruzione di un altro viadotto tra San Giacomo e Ponte del Passo, nel Comune di Feglino. In pratica la distruzione di gran parte dell'entroterra finalese".

"Inoltre, spiega Avv. Ugo Frascherelli, presidente dell'associazione, come è  a tutti noto, la costruzione di detta autostrada comporterà la cantierizzazione delle nostre valli per almeno dieci anni. La conseguenza sarà che il turismo legato all’outdoor andrà altrove, forse si perderà per sempre e  le numerose imprese ricettive (B&B, agriturismi, attività commerciali ecc.)  dovrebbero cessare le loro attività. Tutto ciò per permettere un risparmio di soli 14 chilometri sull’attuale percorrenza  (Carcare-Savona, Savona-Borghetto)  senza risolvere nulla (i picchi di traffico resteranno invariati , in quanto costruendo un’altra autostrada arriverebbero più macchine che, come sempre, andrebbero via la domenica sera o il lunedì mattina)".

 

"I turisti, non solo quelli stranieri, sceglierebbero volentieri le linee ferroviarie - se solo ci fosse un servizio di treni adeguato e se le scelte politiche - contrariamente a quanto sta avvenendo con i continui tagli ai collegamenti ferroviari tra Piemonte e Liguria - si orientassero in tal senso, come da anni avviene in Svizzera, Germania, Francia e Austria", conclude il comitato "Difendiamo le nostre valli", che attualmente conta seicento adesioni.

r.g.

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