Guardia Costiera e Soprintendenza al lavoro per lo studio dei fondali dell’isola Gallinara di Albenga con il duplice obiettivo di verificare lo stato ambientale ed aggiornare le conoscenze in tema di rinvenimenti archeologici. L’isola, infatti, fin dall’età arcaica, ha svolto la preziosa funzione di ridosso naturale alla navigazione di cabotaggio nel mar Ligure di ponente. Ne sono prova i numerosi ritrovamenti documentati nel tempo e riconducibili a diverse epoche storiche.
A nord e nord est dell’isola, oltre al noto relitto delle ardesie, numerosi reperti, anfore e ceramica sono riconducibili all’età tardo repubblicana e primo imperiale. Ad est, sul prolungamento di punta Sciusciaù, sono state recuperate nel tempo ancore in piombo e numerose anfore, tra cui alcune di provenienza b etica . Non sono mancati ulteriori e svariati rinvenimenti anche nel quadrante ovest, che testimoniano l’assidua frequentazione della rada dell’isola Gallinara lungo tutto il corso della storia. L’attività di studio e di aggiornamento delle conoscenze sullo stato dei fondali, pianificata congiuntamente dall’Ufficio circondariale marittimo di Alassio e dalla Soprintendenza per i beni archeologici della Liguria, ha lo scopo di elaborare ed aggiornare nuovi strumenti di tutela che permettano di coniugare una più efficace azione di salvaguardia con una corretta valorizzazione turistico culturale.