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Savona | 29 agosto 2014, 10:00

Savona: continua la moria di animali alla foce del Letimbro

I Volontari della Protezione Animali soccorrono ogni giorno 2-4 volatili intossicati, molti dei quali purtroppo non sopravvivono

Savona: continua la moria di animali alla foce del Letimbro

Continua la moria di animali selvatici alla foce del torrente Letimbro, in pieno centro a Savona.

I Volontari della Protezione Animali soccorrono ogni giorno 2-4 volatili intossicati, molti dei quali purtroppo non sopravvivono malgrado le complicate e costose cure alle quali vengono subito sottoposti.

Affermano i volontari dell'Enpa "E’ quasi certo che la causa si da attribuire alla presenza di botulino nelle acque calde degli stagni costieri, il cui ciclo di formazione di questo veleno è complesso;  le spore di Clostridium botulinum sono naturalmente presenti nel fango del fondo delle paludi, sono dormienti e hanno la capacità di resistere per anni sia al gelo sia alla siccità; tutti gli animali nella palude (non solo gli uccelli, ma anche pesci, rane, invertebrati) ingeriscono queste spore assieme al fango e all’acqua che accompagnano il loro cibo; ma ciò non provoca alcun problema agli animali: infatti, i tessuti vivi non offrono alle spore del botulino le condizioni favorevoli per germinare. E’ solo quando, per un qualsiasi motivo accidentale, uno di questi animali "portatori sani" morirà che il batterio potrà trovare un substrato ottimale. I tessuti morti forniscono il terreno di coltura proteico, durante l’estate la temperatura è elevata e il processo di putrefazione consuma tutto l’ossigeno: allora le spore germinano e Clostridium botulinum si moltiplica, producendo la letale tossina, che va ad intossicare gli animali che si cibano dei resti della carogna e delle larve che vi pullulano2.

Le vittime più frequenti sono quelle raccolte in questi giorni dai volontari dell’ENPA, finora quindici germani e da tre giorni anche cinque gabbiani comuni, con un lavoro notevole che va ad aggiungersi all’autentica emergenza estiva, con una media di altri 10-15 recuperi al giorno di soggetti selvatici feriti, malti o nidiacei in tutta la provincia, senza alcun aiuto da autorità o privati.

E’ essenziale, per fermare la tossinfezione, portare via al più presto gli animali morti ed alla loro segnalazione provvede Flavio Fiumara, il volontario che gestisce il vicino bar; mentre si attende che il Comune provveda a far svolgere i lavori che consentano di diluire, raffreddare e riossigenare le acque e ricostituire nuovi laghi; un aiuto potrebbe venire invece dalla natura, con le imminenti forti piogge ed il netto abbassamento della temperatura previste dai meteorologi.

r.g.

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