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Al Direttore | 15 settembre 2014, 15:30

Intervento tempestivo della Polizia di Stato e del 118: il ringraziamento di Roberto Nicolick

Intervento tempestivo della Polizia di Stato e del 118: il ringraziamento di Roberto Nicolick

 

Oggi ho valutato molto positivamente l’efficienza della Polizia di Stato e del 118, ecco i fatti : Oggi pomeriggio aspetto il bus del TPL in piazza a Carcare, mentre sono in attesa, noto sette stranieri, dalla apparente nazionalità Somala o Eritrea, molto male in arnese.

Anche essi attendevano la corriera per Savona, uno di essi in particolare attrae la mia attenzione, è magrissimo, pare anoressico, emaciato, il suo viso sembra quasi un teschio, cammina quasi strascicando i piedi, e stranamente sta bel lontano dai suoi compagni. Evidentemente sono profughi, appena arrivati e sistemati da qualche parte.

Sono molto attento al tipo magrissimo. Arriva il bus e tutti saliamo sul mezzo che parte, il soggetto rimane appartato da tutti. Nella mia mente si fa strada il sospetto di una malattia infettiva di cui il giovane sia consapevole e non voglia avvicinarsi troppo ai suoi compagni per non pregiudicare la loro salute.

Mi infilo in fondo al bus, mi attacco al cellulare e inizio a chiamare il 113, l’operatore della polizia di Stato è gentile e ascolta con attenzione il mio racconto poi mi passa il 118, anche in questo caso vengo ascoltato con grande interesse.

La possibilità, per quanto remota, che sul pulman viaggi una persona affetta da una malattia infettiva , viene quindi presa in considerazione con serietà.

Al capolinea troviamo due autopattuglie della Polizia di Stato, con alcuni agenti, che prendono in consegna gli stranieri e li fermano in attesa dell’arrivo della ambulanza della C.R.I. , che dopo pochi minuti sopraggiunge, seguita a ruota dall’automedicale del 118.

Il tutto avviene in pochi minuti e con grande efficienza. Il giovane , sospetto di essere portatore di qualche malattia infettiva, viene caricato dai soccorritori, muniti di guanti e mascherine, sulla ambulanza e sottoposto agli esami di rito da parte del medico e dall’infermiere del 118.

Alla fine con grande sollievo di tutti, il giovane, senza che sia stato riscontrato nulla di anomalo, viene fatto scendere dalla ambulanza e può tornare dai suoi connazionali.

Si tratta di un gruppo di profughi Eritrei, appena arrivati in Val Bormida e ospiti del Comitato Locale della Croce Rossa Italiana. L’aspetto trasandato, smagrito e debole, può trarre in inganno sulle condizioni di salute effettive.

In questa occasione, comunque, sia la Polizia di Stato che i soccorritori e i medici del 118 hanno dimostrato efficienza e tempestività, a tutti loro, va quindi un mio sentito ringraziamento, in una Italia tanto imperfetta , qualcosa di vitale per la sicurezza dei cittadini funziona più che bene.

 

Roberto Nicolick

 

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