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Politica | 01 giugno 2015, 16:57

Genova: Raffaella Paita commenta la sconfitta e punta decisamente il dito contro il 'distacco' di Luca Pastorino

“I numeri ottenuti da Giovanni Toti, ne sono certa, a stretto giro di posta, ci porteranno a nuove elezioni. Mi paiono numeri insufficienti per garantire la governabilità e noi stiamo già lavorando sui fatti prettamente tecnici, per lavorare in modo da accelerare i tempi per fare ciò".

Genova: Raffaella Paita commenta la sconfitta e punta decisamente il dito contro il 'distacco' di Luca Pastorino

Raffaella Paita, candidata alla presidenza della Regione Liguria e che ha terminato con una sconfitta, contro il suo antagonista Giovanni Toti.“Ho deciso di convocare i media – ha aperto - innanzi tutto per riconoscere pienamente il risultato di Giovanni Toti. Noi abbiamo accusato una sconfitta pesante e significativa. Questa mattina l’ho chiamato per il rispetto degli impegni istituzionali. Sicuramente ho confermato che il nuovo presidente ha una maggioranza risicatissima e che né io, né le liste a me collegate intendono assolutamente sostenerlo. Noi non saremmo mai alleati della destra che contiene questa Lega Nord ed anche di Toti. Le ragioni di questa sconfitta risiedono nella ‘rottura’ del centro-sinistra, che ha provocato un indebolimento della coalizione. I dati ci dicono che, se avessimo avuto all’interno della coalizione le liste di Pastorino (che ha ottenuto un risultato modestissimo), avremmo vinto le elezioni, come accaduto nelle altre Regioni, ad eccezione del Veneto. Pastorino ha preso un Consigliere, consegnando la Regione nelle mani della destra. C’è il dato negativo del Pd a Genova ed in regione, che va analizzato mentre c’è una straordinaria performance della Lega. Penso che la crescita della Lega abbia ragioni di carattere nazionale e solo qualcuna locale. Tra queste il tema della legalità su Genova”.

Inevitabile l’argomento sul ‘distacco’ di Luca Pastorino dal PD: “Noi abbiamo un partito che si è dato delle regole in tema di ‘primarie’, ovvero che i candidati che perdono sostengono quello che vince. Quella che avevamo detto, ovvero che il distacco di Pastorino ha aiutato la vittoria della destra. Sicuramente limiti e responsabilità li abbiamo avuti tutti. Ci saranno stati anche degli errori delle responsabilità nostre e mia in particolare, però il dato di Pastorino è oggettivo. C’è anche un voto disgiunto significativo ma trovo la spiegazione, soprattutto, sulle regole che una comunità si deve dare in caso di sconfitta o di vittoria. Il fatto avvenuto con Pastorino in Liguria, non è successo da altre parti. Se non ci fosse stata questa scissione e non si fosse creato questo clima conflittuale, i risultati sarebbero stati diversi. Ed il responsabile dell’accaduto è Luca Pastorino ed i suoi compagni di viaggio. Sicuramente alcuni temi sulla sicurezza potevano essere gestiti in modo diverso ma i numeri parlano chiaro e Pastorino non può confutare nessun elemento”.

Sulle note vicende della ‘mancata allerta’ per le forti precipitazioni dell’autunno scorso a Genova: “Sicuramente anche la storia della mancata allerta ha avuto il suo peso e non nascondo che, in quel periodo avevo pensato anche a rinunciare alla candidatura. Ma, in virtù della convinzione che non dovessi essere io a dover l’allarme, ed al fatto che in molti mi hanno consigliato di non mollare, ho pensato di andare avanti”.

Raffaella Paita è certa che la coalizione di centro-destra durerà poco, visti gli esigui numeri a disposizione: “I numeri ottenuti da Giovanni Toti, ne sono certa, a stretto giro di posta, ci porteranno a nuove elezioni. Mi paiono numeri insufficienti per garantire la governabilità e noi stiamo già lavorando sui fatti prettamente tecnici, per lavorare in modo da accelerare i tempi per fare ciò. Con Renzi ci siamo sentiti ieri sera e, oltre alle parole classiche di conforto, abbiamo parlato di come poter lavorare alle prossime battaglie”.

Alla fine, con la voce anche un po’ rotta dall’emozione, ha tracciato il bilancio della sua campagna elettorale“Credo di avere avuto un anno terribile, con diversi tiri incrociati. Ho affrontato una campagna elettorale con circa 15 appuntamenti elettorali al giorno. Non andavo a dormire mai prima delle 2 di notte ed ho dato tutto quello che avevo. Qui c’è il destino di una regione intera e non di una persona singola. Ho ricevuto accenni terribili nei miei riguardi e, dopo questi periodi di grandi tensioni e difficoltà, con uno stillicidio quotidiano dai giornali di destra e anche da alcuni di pesudo centro sinistra. Penso comunque di meritare il rispetto del partito ed anche da tutti voi”.

Medea Garrone

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