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Sanità | 22 maggio 2016, 07:00

Sbiancamento dei denti: funziona? (qualche suggerimento per capire se il nostro sorriso potrà “abbagliare”)

Il rimedio c’è: escludendo, per chi ha denti sani, di ricorrere a protesi invasive, rimangono 2 opzioni: le faccette estetiche (quelle da “incollare” sui denti naturali, di cui parleremo in un prossimo articolo) e lo sbiancamento dei denti..

Sbiancamento dei denti: funziona? (qualche suggerimento per capire se il nostro sorriso potrà “abbagliare”)

Cari Lettori, ultimamente non c’è manifesto pubblicitario o trasmissione televisiva in cui non appaiano sorrisi bianchissimi e quindi si è diffuso il desiderio, anche fra le persone “normali”, di avere lo stesso sorriso luminoso. Purtroppo, chi per genetica, chi perché fumatore abituale, chi perché beve abitualmente thé o bevande colorate, chi semplicemente perché, col passare degli anni, ha usurato il suo smalto, non tutti hanno un sorriso naturale “che più bianco non si può”.

Il rimedio c’è: escludendo, per chi ha denti sani, di ricorrere a protesi invasive, rimangono 2 opzioni: le faccette estetiche (quelle da “incollare” sui denti naturali, di cui parleremo in un prossimo articolo) e lo sbiancamento dei denti..

In cosa consiste? È un po’ il “principio del bucato”: si utilizzano delle sostanze che liberano ossigeno (normalmente il “perossido di idrogeno” e il “perossido di carbamide”); questo, penetrando fra i prismi dello smalto (i cristalli che compongono la parte superficiale dei nostri denti) riesce a trasformare i pigmenti che lo scuriscono in sostanze non colorate. Si possono schiarire i denti di diverse gradazioni della “scala colori” utilizzata per individuare “la tinta” specifica di ciascuno di noi.

 

I metodi utilizzati per sbiancare i denti sono 3:

  1. Sbiancamento totalmente eseguito in studio: il dentista, dopo aver protetto le gengive con opportuni materiali, applica un gel sbiancante direttamente sulla faccia esterna dei denti e lo lascia agire per un tempo stabilito. Talvolta, per velocizzarne l’azione, lo attiva con una particolare lampada o con un laser. Innalzando, anche di poco, la temperatura, la sostanza agisce più in fretta (tornando al bucato: come lavare in acqua calda o in acqua fredda…). A fine seduta si rimuove il gel rimasto e si misura l’entità dello sbiancamento ottenuto. Talvolta si programmano ulteriori sedute per ottenere un colore ancora più chiaro
  1. Sbiancamento domiciliare: il dentista prende una impronta dei denti del paziente e fa costruire dall’odontotecnico una “mascherina” (cioè un “guscio” personalizzato con la forma dei denti) in plastica trasparente. Istruisce quindi il paziente a mettere all’interno la giusta quantità di gel sbiancante (meno concentrato di quello usato in studio per ragioni di sicurezza) e a posizionare correttamente la mascherina sui propri denti. Il paziente, per circa 15 giorni, applica il prodotto tenendolo un’ora al giorno. Alla fine torna dal dentista e si valuta il risultato.

Recentemente è uscito un nuovo prodotto (sempre reperibile solo presso gli studi dentistici) che il paziente applica da sé, dopo essere stato opportunamente istruito dal dentista, attraverso un particolare spazzolino. Questo consente di ottenere il risultato senza dover costruire mascherine, con 2-3 applicazioni giornaliere da un minuto da effettuare per 15 giorni.

 

  1. Combinazione dei due metodi: talvolta si effettua una prima seduta di “sbiancamento alla poltrona” seguita da un ciclo domiciliare

 

Quale metodo è il migliore? Dipende dalle necessità del paziente: se è “urgente” avere denti bianchi per il giorno dopo (magari perché ci si sposa e non si era pensato per tempo a prepararsi il “sorriso da album”) allora il primo metodo è il più indicato. Se non c’è fretta, alcune ricerche dimostrano che lo sbiancamento domiciliare con mascherina possa essere più duraturo (infatti il risultato non è mai stabile e occorre fare di tanto in tanto dei “richiami”, utilizzando nuovo gel ma “potendo riciclare” la mascherina già eseguita la prima volta). Lo “spazzolino sbiancante” è recente, io ho potuto verificarne l’efficacia ma non so ancora quale sia la durata dell’effetto; è comunque più semplice ed economico, quindi potrebbe essere una scelta ponderata.

La domanda che mi fanno i pazienti: tutti possono sbiancare i denti? La risposta è NO. Alcune persone non possono fruire di questo trattamento in particolare queste:

  • Chi ha meno di 14 anni e chi è in gravidanza, per questione di sicurezza.
  • Chi ha carie, abrasioni o problemi parodontali: lo sbiancante aumenta la sensibilità e potrebbe scatenare reazioni dolorose
  • Chi ha otturazioni sui denti anteriori: lo sbiancante agisce sul dente naturale ma non sul materiale da otturazione, per cui alla fine i denti risulterebbero “maculati”

 

Chi non appartiene a queste categorie può sbiancare i propri denti senza particolari disagi o difficoltà e ottenere un miglioramento della propria estetica ad un costo più che accessibile (meno di alcune “sedute” dal parrucchiere…).

dott. Attilio Venerucci

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