Fumata nera per la Tirreno Power: i sindacati proclamano per il 28 giugno sciopero nazionale

"Si è svolto ieri un incontro con la Delegazione di Tirreno Power e, purtroppo, abbiamo dovuto prendere atto che, a fronte del mancato investimento per la ripresa della produzione a carbone sul sito di Vado Ligure, non vi è un piano alternativo credibile per la reimpiegabilità del personale coinvolto dalla crisi". Ad intervenire sul futuro della centrale di Vado sono in maniera unitaria i sindacati, che proseguono:"Quanto presentato da Tirreno Power risulta, allo stato, gravemente insufficiente e aleatorio. Pur consapevole che questa problematica è anche conseguenza della difficoltà più generale del Settore termoelettrico (sarà questo uno degli argomenti principali che porremo il giorno 4 presso il MISE), Tirreno Power e gli azionisti hanno il preciso obbligo di trovare una soluzione complessiva credibile e sostenibile".
"Non è accettabile", continuano FILCTEM-CGIL FLAEI-CISL UILTEC-UIL, "che in questo Settore si siano ottenuti, negli anni passati, ricavi da capogiro e
che ora i lavoratori paghino per intero le difficoltà che si riscontrano.
Abbiamo scritto e detto molto su questa vertenza; è una crisi che non ci ha mai convinto fino in fondo: anche prima del sequestro dei gruppi a Carbone, l’Azienda era già profondamente indebitata".
"Per questi motivi e per quanto scritto e detto in passato, le Segreterie Nazionali, d’intesa con la Delegazione sindacale confermano lo sciopero del 28 giugno  con presidio presso la Sede Angie di Roma, sita in Via Ribotta, 21 dalle ore 9.30 alle ore 13.30".
"Proseguirà anche il blocco dello straordinario, fino al 10 luglio p.v., così come dichiarato. Contestualmente viene indetta una manifestazione presso la sede del Mise il 4 luglio dalle 14:30 alle 18 a supporto dell’incontro che si terrà tra le Segreterie Sindacali, l’Azienda e il Ministero", concludono i sindacati.