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Politica | 02 febbraio 2017, 16:30

La minoranza di Finale Ligure compatta: “Non saremo il bastone che sorregge un’amministrazione zoppa”

Rifiutata la carica di presidente del consiglio offerta dal sindaco alle opposizioni. E Simona Simonetti sottolinea un aspetto importante: “Togliere un incarico a una donna solo perché diventa madre è una discriminazione inaccettabile”

La minoranza di Finale Ligure compatta: “Non saremo il bastone che sorregge un’amministrazione zoppa”

Alla fine la minoranza finalese ha scelto di rifiutare la carica di presidente del consiglio comunale offerta dall’amministrazione Frascherelli. Ecco le motivazioni espresse dai vari consiglieri.

Simona Simonetti (capogruppo Per Finale): “Dall’incontro è apparso evidente da subito che l’unico che voleva accettare la proposta era Giovanni Ferrari Barusso. Ci tengo a sottolineare un punto: è inaccettabile la motivazione del sindaco. La maternità non è una malattia. Questa è una concezione maschilistica che dobbiamo combattere: una donna perché è diventata madre che cosa dovrebbe fare secondo alcune persone? Rinunciare alla sua vita? Queste basi gettano i presupposti per voler impedire a una donna una candidatura, una carriera politica, un’attività di impegno sociale. Inoltre il presidente, rispetto a qualsiasi consigliere, ha due soli incarichi in più: scrive la lettera di convocazione e presiede il consiglio. Sicuramente si tratta di un ruolo di ‘arbitro’ di notevole responsabilità, ma tanto se Sara Badano non dà le dimissioni dal consiglio comunale verrà comunque, per cui non sarebbe giusto costringerla a partecipare limitandola nei suoi ruoli precedenti solo in quanto madre.

Se vogliamo fare una città che non emargini le madri e le donne riorganizziamo tutto il sistema, magari facendo i consigli comunali al pomeriggio, in orari più consoni a chi gestisce una famiglia, come peraltro avviene in altre nazioni, non in orari che fanno comodo ai professionisti, guarda caso tutti maschi. Inoltre aggiungo il fatto che la gestione della proposta, avvenuta trattando sotto banco e in via non ufficiale con Ferrari Barusso per tre mesi, è inaccettabile: una forma di puntellamento della maggioranza che non ravvisa alcuno spiraglio di democrazia. Spesso anche la forma diventa sostanza, ricordiamocelo. Noi non saremo la stampella dell’amministrazione Frascherelli, noi vogliamo che vada a casa”.

Marinella Geremia (capogruppo Finale Sempre): “Ne abbiamo parlato a fondo: il consigliere Ferrari era inizialmente favorevole alla cosa, abbiamo ponderato vantaggi e svantaggi, ma alla fine tutta la minoranza era concorde nel rifiutare. Avevamo chiesto questa carica all’inizio quando i giochi erano ancora tutti da fare e non ce l’hanno data. Adesso non ci fidiamo più: riteniamo che sia solo una mossa tattica a loro vantaggio, senza alcuna volontà di lavorare insieme in modo costruttivo. È la ricerca di stabilità di un’amministrazione traballante.

Inoltre avevamo già messo all’ordine del giorno l’abolizione di questa figura, della quale riteniamo di poter fare a meno, per cui sarebbe incoerente accettare adesso, a metà mandato. Si tratta di una carica che oltretutto comporta un gettone di presenza, per cui tagliarla significherebbe un costo in meno per i cittadini finalesi. Noi restiamo una minoranza compatta e non intendiamo offrire supporto a un’amministrazione che perde i pezzi, se collaboreremo con essa sarà solo per il bene della città, non per appoggiare dei giochi politici”.

Nicola Viassolo (Finale Sempre): “Una decisione assolutamente unanime. All’inizio della legislatura poteva considerarsi un nobile gesto da parte della maggioranza offrire la carica del presidente del consiglio alla minoranza (peraltro da noi richiesta), una sorta di ‘sublimazione della democrazia’, un modo per concedere al nemico l’onore delle armi. Allo stato attuale delle cose non è più una mossa che sublima la democrazia ma, al contrario, certifica lo stato di salute di una maggioranza ormai debole. Quindi non ci sono più i presupposti per accettare quello che sarebbe soltanto una sorta di inciucio”.

Lorenzo Operto (capogruppo Gruppo Misto): “Ero per il no come tutto il nostro gruppo e mi allineo con le posizioni del capogruppo”.

Sergio Colombo (capogruppo Finale Ligure Viva): “Io inizialmente ero in maggioranza, quando la minoranza aveva chiesto la presidenza. In quel momento poteva essere una buona occasione di distensione e dialogo e riteniamo anche che sicuramente Ferrari Barusso sarebbe stato davvero un ottimo presidente del consiglio, ma è stata un’occasione sprecata e questo ritorno alla carica tardivo secondo me serviva solo a dare una boccata d’ossigeno al sindaco. Inoltre il sindaco avrebbe dovuto parlare prima con tutti i capigruppo, invece qui prima è stato fatto il nome, quasi come se la maggioranza volesse imporlo dall’alto, e poi siamo stati interpellati noi. Siamo di fronte a una questione di metodo: non si è mai vista una cosa simile. Se avessimo accettato un accordo simile gli elettori di Finale Ligure Viva non lo avrebbero né capito, né approvato”.

Davide Badano (capogruppo Movimento 5 Stelle) aveva già esternato la propria posizione prima ancora del voto: “Questa storia è partita già male, per il fatto di essere arrivata prima dalla stampa, con ampio margine di anticipo rispetto ai canali ufficiali, come la Conferenza dei Capigruppo, svoltasi solo il 27 gennaio 2017, dove, questa volta in forma ufficiale, il Sindaco ha proposto a noi Capigruppo, in segno di "apertura e generosità" verso la minoranza, la carica di Presidente del Consiglio Comunale. Questo "atto di generosità" arriva solo dopo due anni e mezzo di amministrazione, mentre sarebbe stato più elegante offrire la carica di Presidente del Consiglio ad inizio del mandato come segno di democrazia e rispetto verso le minoranze. Ci si sarebbe accontentati anche della sola carica di Vice Presidente del Consiglio Comunale, e ce ne saremmo fatti una ragione! Ma questo sarebbe potuto accadere solo se la carica del Presidente del Consiglio fosse stata una carica istituzionale indispensabile, ma visto che per Legge dello Stato non lo è... non sarebbe stata accettata, almeno da noi del M5S. Il MoVimento 5 Stelle Finale Ligure, rimane fermamente convinto nel rifiutare questa "generosa", intempestiva ed inopportuna, proposta, mentre saremmo per riproporre l'abolizione della figura del Presidente del Consiglio Comunale in coerenza con l'Ordine del Giorno già presentato a suo tempo. E cogliamo l'occasione per fare presente al Signor Sindaco che questa sua "generosa" offerta sancisce la fine della Sua Amministrazione. Ne tragga dunque le dovute considerazioni e si dimetta”.

E concludiamo con quella che fin da subito era stata l’unica voce “possibilista” nelle trattative, Giovanni Ferrari Barusso (Finale Sempre): “Io ho dato una mia versione che ritenevo logica: accettare la proposta nell’interesse della minoranza e della città. Altre opinioni altrettanto logiche erano in maggioranza rispetto alla mia posizione. Io non avrei mai accettato senza i voti della minoranza. Non lo faccio per la maggioranza, lo avrei fatto per tutto il consiglio. Ho espresso comunque il fatto che non è una manovra politica seria lavorare per far mancare sempre il numero legale. Ad esempio non uscirò dall’aula di fronte alla votazione dell’ordinaria amministrazione”.

Per quanto riguarda il fatto che secondo l’opposizione la vicenda sia stata condotta in modo scorretto, avviando trattative private con un solo consigliere prima di rendere pubblica la cosa, Ferrari Barusso minimizza: “Questo è normale. In politica prima si sonda il terreno e poi si ufficializzano le decisioni, quando se ne è verificata la fattibilità”.

Alberto Sgarlato

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