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Finalese | 03 febbraio 2017, 13:30

Il museo archeologico del Finale presenta un nuovo libro per ragazzi

"Alla scoperta della preistoria con Gugu e Spot" è frutto di un programma di collaborazione e di alternanza scuola/lavoro con i licei Issel di Finale e Chiabrera-Martini di Savona

Il museo archeologico del Finale presenta un nuovo libro per ragazzi

È stato presentato stamattina, in sala consiliare, il libro per ragazzi “Alla scoperta della preistoria con Gugu e Spot”, pubblicato dal Museo Archeologico del Finale e dalla Sezione Finalese dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri.

Il progetto nasce da Daniele Arobba e Andrea De Pascale, del museo archelogico, ma l’aspetto particolarmente importante dell’intera iniziativa sta nel fatto che l’opera è stata realizzata da ragazzi delle scuole superiori.

In particolare, le illustrazioni sono di Emanuele Masnata e Chiara Tronci, del liceo artistico statale Chiabrera-Martini di Savona, mentre la parte inerente la ricerca storica e scientifica e la stesura dei testi è stata svolta da Francesca Affer, Rebecca De Pedrini, Silvia Fasce e Beatrice Spinarolli, del liceo scientifico statale Arturo Issel di Finale Ligure. Il lavoro è frutto di due progetti di alternanza scuola-lavoro condotti nel 2016, regolati dalle convenzioni di tirocinio di formazione e orientamento stipulate tra il Museo Archeologico del Finale e i due licei. La pubblicazione, ovviamente, non persegue alcun fine di lucro ma è stata realizzata a scopo puramente didattico e divulgativo.

Commenta il vicesindaco e assessore ai Servizi Sociali Clara Brichetto: “La voce dei giovani è particolarmente importante come elemento di riscontro per un’amministrazione. Per questo motivo abbiamo anche riattivato il consiglio comunale dei ragazzi, tra gli alunni delle scuole medie. È necessario che i ragazzi si avvicinino alla vita sociale e istituzionale, perché la ‘cosa pubblica’ è anche il loro futuro. In particolare, questo progetto è particolarmente bello, perché siamo di fronte a dei giovani che parlano ad altri giovani e che li avvicinano a una realtà museale, per trasmettere ad altri quella che è la nostra storia. Voglio dire a tutti questi ragazzi grazie per il lavoro che avete fatto”.

Soddisfazione anche da parte del preside del Chiabrera-Martini, nonché Reggente dell’Issel di Finale, Alfonso Gargano: “Si è creata un’ottima sinergia, sia scuola/museo sia tra i due istituti. La capacità del linguaggio dei ragazzi è quella di descrivere con la giusta leggerezza, ma anche in modo veloce, il patrimonio di un territorio. Lo scopo è quello di creare una comunicazione comune per preservare e difendere tutta una ricchezza culturale, perché se non si fanno arrivare questi concetti nelle prime fasce di età difficilmente il cittadino adulto potrà poi comprendere fino in fondo l’importanza di questi aspetti storici, scientifici e culturali”.

Aggiunge Daniele Arobba, del Museo Archeologico del Finale: “Queste 50 pagine proseguono un lavoro di collaborazione già avviato anni fa tra scuole e museo: si tratta infatti del secondo volume di una collana che vede il primo volume giungere già alla sua terza ristampa. E in questo caso non conta soltanto il prodotto finito, ma tutto il lavoro di realizzazione che c’è dietro: una vera catena operativa che ha funzionato. I programmi di alternanza scuola/lavoro sono le prime opportunità che i giovani hanno per affacciarsi sulla realtà del mondo lavorativo e in questo caso sono stati sostenuti anche da un’amministrazione comunale che ci crede e che sostiene queste realizzazioni”.

Prosegue Arobba: “Oggi per noi la fascia di studenti 14-18 anni è un non-pubblico, nel senso che il museo gode di una forte utenza tra le scuole elementari e medie, e poi accusa una flessione proprio nelle scuole superiori, dove magari il giovani si focalizza su altri interessi, per poi risalire in ambito universitario, grazie al coinvolgimento che abbiamo nei programmi di queste istituzioni, dai master ai dottorati. Il fatto che proprio dei ragazzi nella fascia 14-18 abbiano collaborato per realizzare un prodotto indirizzato alla fascia 7-10 anni è molto positivo. Comunicare la scienza non è mai facile e in questo caso è stato fatto in modo corretto, con argomentazioni mai banali e nel pieno rispetto del rigore scientifico e delle conoscenze acquisite in anni e anni di storia. Il mio grazie, oltre che agli studenti, va anche alla professoressa Minetti e al professor Nicora per la continua e costante collaborazione”.

Alberto Sgarlato

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