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Attualità | 29 maggio 2018, 12:35

Approvato il piano d’ambito per l’Ato Idrico, palla ai sindaci per il mantenimento in house

I sindaci dei comuni da Varazze a Laigueglia dovranno discutere con le società per arrivare ad un unico gestore pubblico.

Approvato il piano d’ambito per l’Ato Idrico, palla ai sindaci per il mantenimento in house

Un'assemblea nella sala consiliare della Provincia che ha visto dare un atto di indirizzo favorevole da parte dei sindaci della zona costiera per il piano d’ambito del servizio Idrico ambientale: dopo l’approvazione nel consiglio provinciale, i primi cittadini dovranno trovare un punto d’intesa entro 30-40 giorni con le società interessate per la creazione di un unico soggetto, gestore pubblico, per l’affidamento in house.

Approvare il piano finalmente è il passaggio sostanziale che potrà condurci se i territori e i sindaci lo vorranno all’affidamento in house del servizio idrico ambientale, il tema principale riguarda sostanzialmente la possibilità e la capacità di fare investimenti necessari per riorganizzare il sistema e soprattutto dare una risposta in termini ambientali e di servizio, così come i cittadini hanno espresso un indirizzo di natura pubblica” dice la presidente della Provincia di Savona Monica Giuliano.

Se questo percorso, sindaci/società, si concluderà nei tempi previsti dalla legge, ci sarà l’affidamento in house se i territori non arriveranno al soggetto unico si procederà a gara” continua la Giuliano.

Al momento le aziende gestori sono le società Sca, Servizi ambientali e Corsorzio Depurazione Acque Savonesi e dopo l'intervento della Corte Costituzionale da tre gli ambiti sono diventati due creando non poche apprensioni soprattutto vista l'ampia zona di copertura che va da Varazze a Laigueglia.

7 i voti contrari dei sindaci di Balestrino, Borgio Verezzi, Giustenice, Loano, Toirano, Tovo San Giacomo, Borghetto Santo Spirito e proprio il sindaco di quest’ultimo comune Giancarlo Canepa ha voluto spiegare le sue ragioni: “Votare contro è stato l’unico modo democratico per esprimere il mio dissenso nei confronti di un piano d’ambito che prevedeva ulteriori penalizzazioni per il mio territorio, ho ricevuto un mandato unanime del consiglio comunale che mi diceva di votare in tal senso, il comune di Borghetto responsabilmente ha dato molto per la depurazione, non è possibile chiedere al comune tra i più piccoli della provincia con un’alta densità abitativa, un così alto numero di reflui sul proprio territorio. Non è un voto negativo contro la gestione dell’acqua pubblica ma contro il documento”.

Quando parliamo dei privati che vogliamo esorcizzare c’è da dire che nel pubblico non abbiamo fatto abbastanza, anzi, la responsabilità dei sindaci è una responsabilità sociale e comune, piuttosto che dare un sì “falso” ci vuole una voce fuori dal coro” gli fa eco il sindaco di Borgio Verezzi Renato Dacquino.

Durante l’assemblea è intervenuto anche Roberto Melone in rappresentanza del Comitato Savonese Acqua Bene Comune che questa mattina ha organizzato un volantinaggio per sensibilizzare i cittadini sulla problematica che si verrebbe creare con la privatizzazione del servizio: “Non capisco perché se si voglia la gestione pubblica dell’acqua si decida di votare contro il piano. Spero si apra un’interlocuzione oltre che con noi anche con il Forum dei Movimenti per l’Acqua per trovare il gestore unico, suggeriamo la fusione delle tre società di gestione”.

Luciano Parodi

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