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Attualità | 27 giugno 2018, 10:40

Savona, assemblea cittadina contro Casapound a Villapiana: “Ricompattiamoci respingendoli, per colmare il vuoto che si è creato”

Cittadini del quartiere, Anpi, Coordinamento Antifascista Savonese, partiti politici e associazioni si sono riuniti ieri nella Sms Generale di Villapiana per combattere l'apertura della sede del partito di estrema destra

Savona, assemblea cittadina contro Casapound a Villapiana: “Ricompattiamoci respingendoli, per colmare il vuoto che si è creato”

Via San Lorenzo 39 Rosso. Sarebbe quello l'indirizzo della nuova sede di Casa Pound. Ma il quartiere di Villapiana non ci sta.  E ieri sera in un'assemblea pubblica molto partecipata nella Società di mutuo soccorso Generale si sono riuniti i cittadini della zona insieme a rappresentanti dell'Anpi, dell'Associazione Antifascista, partiti politici e associazioni cittadine e sindacali.

Il concetto di base esposto nell'apertura della discussione è che un quartiere come quello di Villapiana, con una storia operaia e di lotta durante la Resistenza non può accettare un partito di estrema destra, da lì l'idea di riunirsi per combattere questo fenomeno.

"Vogliamo costruire delle reti, sinergie, contatti per conoscersi e creare iniziative comuni. Spesso si presentano sotto associazioni e gruppi di volontariato per poi districarsi all'interno della società" spiega un rappresentante del Comitato Antifascista savonese.

Casa Pound a Savona ha iniziato a far capolino a luglio del 2017 con un gazebo, nel settembre dello stesso anno crearono una sede denominata Civico 41 in via Servettaz, il 16 dicembre ritornarono in Piazza Sisto con un gazebo e infine durante la campagna elettorale, un lunedì prima del 4 marzo all'interno del mercato di piazza del Popolo hanno effettuato un volantinaggio.

"Questo è un chiaro attacco - dice Parolo, presidente della sezione Anpi di Villapiana - abbiamo una storia importante antifascista, se creiamo dei punti di solidarietà, di contatto riusciremo a far sì che non aprano.

C'è anche chi ha portato a conoscenza dei dati post voto: "Qua non è posto per loro, avranno pane per i loro denti. Su 9950 aventi diritto al voto nel quartiere, non sono il Pd, la Lega e il M5S i primi partiti ma ha vinto l'astensionismo, qua hanno preso 35 voti. E' un dato preoccupante basta poco per far entrare nella testa delle persone un'ideologia" dice il professor Sergio Cirio.

Walter Sparso di Sinistra Italiana è andato al centro del problema, condiviso poi da tutti gli interventi successivi: "Cercano un fatto simbolico che possa consentire di incrinare qualcosa, credo che la mobilitazione sarà importante ma non basta, si muovono nel vuoto, dove non c’è più identità, relazioni sociale. Bisogna far capire che siamo coesi, che si parla tra di noi, ci vuole il concetto di solidarietà. Facciamo noi qualcosa di sociale dal basso, un atto concreto che vale più di tante parole".

“Vogliono mettere una bandierina nel quartiere più avverso, non è scontato vedere tanta partecipazione stasera, negli ultimi tempi c’è stata disgregazione e vale provare a ricostruire una rete di relazioni e di valori, questa è una zona ricca di multiculturalità, se Casa Pound è il motivo per cui rivederci e rimetterci insieme meno male, qui da sempre abbiamo difeso tutte le famiglie" continua Fabio Musso, ultimo presidente della ex circoscrizione di Villapiana.

“Dobbiamo guardarci negli occhi e vederci con chi non ha votato e chi non ha la possibilità, bisogna coinvolgere queste persone" spiega Anna, cittadina del quartiere de La Rusca.

Paolo Apicella, Pd: “Questo è un attacco evidente, individuare qui la zona è una provocazione politica. In passato affrontavamo la partecipazione quotidiana, se non c’è più è colpa nostra, mia, dobbiamo tornare a parlare fra di noi soprattutto. Non abbiamo fatto parlare le forze di sinistra chiediamo ad Anpi e al Comitato Antifascista di riuscire a riunire” dice il consigliere comunale Paolo Apicella del Pd, cittadino del quartiere, presente insieme ai colleghi Barbara Pasquali e Elisa Di Padova oltre a Marco Ravera di Rete a Sinistra.

Mirko Principato, presidente Arcigay Savona è perentorio: “Per noi Villapiana è stato l’inizio, non possiamo accettare la loro presenza, saremmo sicuramente i più colpiti da questi personaggi”.

Samuele Rago presidente dell'Anpi della sezione di Savona pensa che bisognerebbe concentrarsi a livello cittadino di questa tematica: "Bisogna andare oltre Villapiana, una volta le persone partecipavano nei partiti, bisogna dire le cose come stanno, c’è bisogno che da parte nostra si faccia una riflessione critica".

La presidentessa della Sms padrona di casa Sandra Sonagli chiede invece che ci sia un ritorno nellè società per riunirsi come una volta: “Questi sono luoghi deputati ad ospitare qualsiasi incontro, abbiamo difficoltà nell’avere anziani, nel consiglio di amministrazione, da questo incontro esca fuori qualcosa che ricominci a ricostruire il quartiere, dando risposta alla popolazione, un comitato per vederci e affrontare i problemi”.

Diversi gli interventi poi che si sono susseguiti, da Giuseppe di Lotta Comunista, Ada Berta di Arci Savona che ha proposto di mettere al centro i migranti, il gruppo scout di Villapiana che già in questi anni sta mettendo in atto attività per "muovere" il quartiere e i cittadini della zona.

La preoccupazione è tanta e il presidio dei carabinieri sotto la possibile sede ne è la prova, in conclusione sembra che nelle prossime settimane verrà organizzato un ulteriore incontro e non è da escludere una manifestazione pacifica.          

Luciano Parodi

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